I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      bia casa, il clic equivarrebbe a un* alloggio nuovo ogni quarantacinque giorni, t, . , . i . , am ,,
      • « Mi.voltai e vidi uria donna che dovette esser bellissima, a giudi-Carne da-ciò che sopravanzava:agli anni, alle malattie, ai dispiaceri: essa teneva un cuscinetto cilindrico sulle ginocchia: lavorava di merletto, e mentre faceva saltare da una parte all'altra i suoi fusi, intrecciandoli con una speditezza maravigliosa, affissava su me due occhioni neri, maliziosissimi, sorridenti, i
      - « — Mia madre scherza, disse l'artista, abbassando gli occhi, ma in pari tempo sorridendo dell'acuta osservazione, fatta sulla vita nomade del signor Maurizio. < « . IH
      •-•« — .Chi lo sa? risposi»io. Le donne giudicano con più prontezza di noi, e l'occhio d'una madre s'inganna diffìcilmente.
      « Salutato l'artista e sua madre, feci in due balzi la scala indicatami, poi un'altra, poi un' altra:.girai la ringhiera; trovai un uscio in fondo, e non vedendo nè campanello, nè maniglia, picchiai col pugno. Venne ad aprirmi un vecchietto con occhi grigi, e un volto allungato, che ritraeva assaissimo dal muso della dònnola, tutto tempestato dai butteri del vaiuolo. Era il signor Maurizio.
      « L'incettatore di; macchine vecchie e venditore di oriuoli nuovi, lesse speditamente la lettera del tedesco, il che lasciava supporre non esser quella la prima volta che gli venivano sott' occhio i geroglifici del signor Hartmann. Però, mi avvidi che, giunto all'ultima linea, posta in calce al biglietto come un nota bene, gli occhi grigio-perla del signor Maurizio, squadrandomi d'alto in basso, da ossequiosi ch'erano prima, assunsero un' espressione strana di motteggio e di diffidenza. Difatli, addusse a pretesto il disordine in cui si trovava la stanza pel prossimo sgombro, m'invitò con un gesto a precederlo sulla ringhiera, détto due buone girate di chiave all'uscio, e avvicinatosi a me, con quel suo piglio motteggiatore: >
      « — Qui si respira meglio, mi disse.
      « — Difalli, ribattei con sprezzo, le ringhiere, i quinti piani e i covaccioli relativi ci sono bene per.qualche cosa. Certi contatti, che qui si affrontano impunemente, avuti in tutt' altro luogo... in mezzo alla gente onesta, riescirebbero pericolosi.
      « i« — Parliamo di ciò-che importa, disse l'abbominevole vecchio, sulla cui fronte di marmo l'insulto scivolò senza lasciarvi traccia come l'ala d'un moscerino sul convesso d'uno scudo d'acciaio, voi venite troppo tardi,T oriuolo fu già venduto"; se però vi preme molto, di riaverlo... vi farò cortesia...' me lò. pagherete il doppio del suo. valore.
      « Risposi al signor'Maurizio che l'oriuolo era mio,, che 1'. acquisto


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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