I misteri di Milano di Alessandro Sauli

Pagina (242/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      -(230)—
      spavento assumere ' espressione pia ributtante e ridicola allo stesso tempo.'Il miserabile non capiva che il disprezzo — il vero e profondo disprezzo, uccide tutti gli altri sentimenti; e che quando un rettile è velenoso lo schiacciamo, si; ma vi ha un intermediario che ci preserva dal suo contatto — la suola della nostra scarpa. E accadde forse che. per t una logica associazione, pensando alle vipere e al signor Ismaele, agli scorpioni e al signor Hartmann', ai rospi e al signor Maurizio, mi ritornò più insistente l'idea di quella tal vendetta legalo che meditavo. .Divisato quindi tra me di ottenere per tuttr altro mezzo la restituzione dell'orologio, maledicendo anzi? la mia sciocca curiosità the mi aveva dissuaso dal farlo prima, riposi*il! biglietto - che doveva servirmi di lìlo conduttore tra gli avvolgimenti di quel .labirinto, discesi prestamente nella via, e, senza badare a certi cenni fattimi colla mano e cogli occhi dnl'vetturino: h m > > 4 t vam* 1*1»
      « Via S. Margherita, all'ufficio'di polizia, gli gridai; e dicendo ciò, aprii lo sportello, e mi cacciai con furia dentro la carrozza. « — Se e per denunziarmi che vi recate all'ufficio di polizia, avver-* titani briimista dif rallentare il trotto de'.suoi cavalli, perche voi, o signore, non porrete il piede sulla predella» se prima non mi avrete datn> unaispiegazioneji f. • < ' j o * <
      - :« Sai.tu d'onde venivano queste.parole?... — dal fondo della mi» carrozza. E indovini tu chi trovai poco piacevolmente assiso al mio fianco?! — l'uomo di trent'anni,-che, nelle ore burrascose, ne dimostrava trentacinquc —'nientemeno. « /. < t u ,
      Allora compresi ciò che significavano i cenni'del vetturino. Ti dissi dell'incontro avuto con quel signore sull'uscio dell'usuraio. Com'era naturale il signor Ismaele, accortosi del marrone, gli aveva detto quali terribili?rivelazioni mi avesse fatto. Ti lascio immaginare lo spavento di quel signore. Senza frapporre indugio, egli corse da Hartmann, ma non mi ftrovò. IL tedesco però, saputo l'equivoco, e sgomentatone non l>oco. anch' esso y lo mise incontanente sulle mie tracce.'Il povero diavolo ripigliò quel suo correre scompigliato verso S. Nazzaro, e in quella che voltava il canto,,vide fermo un brougham alla porta dell' oriuolaio. Il cuore dovette dirgli che quella carrozza era la mia, e che mi aspettava, poiché, interrogato il vetturino, costui gli diede i miei connotati con fotografica precisione.
      « — Lo conosco, rispose il signore; gli e già una mezz'ora che gli corro dietro per un affare di gran premura; e siccome sono stanco, ed egli non.può tardar molto a discendere, lo aspetterò dentro la carrozzala * * \ «. - , .rifui «lExon. la maggiore.disinvoltura apri lo sportello, e si nicchiò ne)
      ?
      !
      \


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

Pagina (242/525)






Ismaele Hartmann Maurizio Divisato S. Margherita Ismaele Hartmann S. Nazzaro