I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      -(232)— / . f lò potevo,, ed egli lo comprese.... e gli e appunto per questo clic nonlo feci: perciò dissi al vetturino : » • »
      « — Prendi verso i bastioni di Porta Nuova: ti avvertirò io quando dovrai -fermarti'. r ' nTjhl' f • <
      « I; cavalli partirono di galoppo. Non posso, nò vo' ripeterti ciò che ci siamo detti in quella lunga scarrozzata d'un'ora. L'innominato comprese quanto vi era di coraggio o di delicatezza nel mio procedere a riguardo suo. •¦«..¦ eIti
      « — Siete un'uomo di cuore, mi disse stendendomi la sua mano, perdonatemi. Mettetevi però ne'miei panni.... Oh noi... è impossibile, voi-siete troppo giovine per comprendermi.... Ma perchè avete preso il mio nome?.?., non sapete quale terribile responsabilità vi assumevate con esso? Ohi iri;nomc di Dio, signore.... toglietemi alla tortura infernale di questo dubbio... non è più un comando — è una preghiera.
      * Commosso vivamente da tanto soffrire,, gli esposi il come mi capitasse fra mano l'indirizzo di Polidori, quindi lo scopo delle mie tre gité^prima dall'usuraio, poi dall'orafo tedesco, e in ultimo dal signorf K •
      Maurizio. Ciò'''che egli, in ricambio delia mia "schiettezza, mi narrò di sè, de'suoi traviamenti giovanili, dello sperpero1 della sua fortuna, della società da cui usciva, e dell'altra in cui entrava, spintovi da un concorso di:circostanze ultra-romanzesche, non te lo dirò, perchè tu ne faresti una mézza dozzina di nojosi volumi. Certe impressioni della vita vanno conservate vergini nel fondo del nostro cuore : la pubblicità le'uccider e sarebbe un dèlitto di lesa morale qualora tu, per mezzo mio; facessi sbadigliare i- tuoi ventiquattro lettori colia fredda autopsia di dolori vivi, palpitanti, reali.
      —" E'la denunzia? gli domandai.', i '* '
      « — Puoi immaginarti che non l'ho fatta, rispose l'amico. Sagrificai alla salvezza d' un solo.... 1
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      « — La sicurezza di mille, interruppi. Permettimi però che di quanto mi raccontasti ne faccia uno o due'capitoli pel mio romanzo. Questo grazioso incidènte non poteva capitar più a proposito. Nel XIX capitolo ebbi l'ingenuità di domandare: Cosa faceva la polizia nel J8o8?
      — E'tu rispóndi: Dormiva! ' ' 1 ~ '
      > ta (I fj ' 111 . i . 3 r . > iIl lettore sa se abbiamo approfittato prontamente e largamente di quel consiglio. Questi due capitoli erano riecessarii. Vi hanno malattie fisiche, nelle quali si ticn conto dell' ambiente che respira l'infermo. Non
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      potrebbe accader lo stesso per lè malattie morali?... A ogni modo, potremmo essere romanzieri-prolissi, ma medici coscienziosi. <»' .
      •• Continuiamo.0'5'011 J 1 -n <«.....!'\»       \


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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