I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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innanzi con mal garbo verso S. Margherita, voltavasi tratto tratto verso Ja Corsia del Giardino a guardar la carrozza che, fendendo le tenebre col fuggente bagliore de'suoi fanali, rapidamente si allontanava. - ri j — Ohe, amico! saltò su uno sbirro, messo in sospetto da quel suo voltarsi — al primo movimento che fai per svignartela t'infilzo come uri ranocchio. t a r j ii:„ < ; ¦ . ,
-i — Perchè dovrei fuggire? rispose malinconicamente il forzato. Oramai per me. non c'è'più redenzione... t i i u*t ( , E sbassati prestamente gli occhia che aveva levati al cielo come per interrogarlo, mormorò cupamente:
— È destino! . %
— E allora perchè.ti volti? ripigliò domandando la guardia.
11 forzato fermossi, e accennò della mano al legno che fuggiva.
—. Laggiù non vedete nulla voi?
— Vedo una carrozza: ebbene? *
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— Ebbene, pensavo che, invece di arrestar me, ^avreste fatto assai meglio a frugarvi dentro... o almanco a tenerle dietro per vedere dove si fermava.
— Furbo Pamico! sogghignò lo sbirro. 1 — Avanti! comandò il caporale.
Cinque minuti dopo ih povero. Legnaiuolo, sdraiandosi sull'umido pagliariccio della sua prigione, ripeteva tra sè quella sua sconfortante • frase: . :
— È destino!
Con che voleva significare che quando si fu ladro una volta, bisogna esserlo la seconda... sempre; — esserlo o parerlo, poco importava: le conseguenze erano precisamente, sciaguratamente le stesse.
Ciò sarà immorale, ma «e vero. , .
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (254/525)
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