I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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•'brutale od effimera effervescenza di sensi, mascherata di sentimentalismo.
Nel capitolo XVII abbiamo rapidamente, ma con amore, delineato il profilo di quella valente e passionata giovinetta che la era la Beatrice Arcangeli — la bella palermitana. Abbiamo detto del gran parlare che se ne faceva a Milano, tanto per le grazie incantevoli della persona,
quanto per le opere deliziose del s\jo pennello. '
tLa Beatrice Arcangeli, a diciott'anni, la era una delle rare crea-
ature privilegiate, sulla cui fronte altera ed immacolata Dio fa rifulgere qualche volta la triplice corona della bellezza, dell'onestà e dell'arte.
Sono angioli che trapassano sulla terra, lievi e fuggevoli come un'apparizione; peregrini stanchi, abitatori d'un altro mondo, che, fatta una breve sosta tra noi, spiegano di nuovo l'ale verso l'ignota sfera, cui son diretti.
Tanta fama di bellezza e di modestia, congiunta all'incomparabile valentia nell'arte, stuzzicarono vivamente il floscio e lógoro sensualismo di don Luigi.
- La giovane paesista era onesta — lo ripetevano tutti; era il ritornello obbligato di tutti i crocchi. Il Yelasquez, che nel suo scetticismo teneva l'onestà nel conto d'una pura astrazione della mente umana, sentendo onorar l'Arcangeli d'una virtù*chimerica, impossibile, assurda, prima ne sogghignò, poi ne senti dispetto — quel dispetto stesso dell'ateniese, che condannava Aristide perche lo chiamavano il giusto. • Bisognava dare una mentita solenne alla voce pubblica ; bisognava strappare la sua corona di modestia dalla fronte della vergine siciliana; bisognava troncar l'ali all'angelo, e ridurlo alle volgari proporzioniV
d'una debole creatura di questa tgrra.... Ma come? Codesto genio del male si chiuse in sè stesso, e pensò. Avvi una seduzione, un fascino, una malia più potente ed irresti-lylc della ricchezza, dell'avvenenza, della condizione — la seduzione, il fascino, la malia dell' intelligenza. iIl Yelasquez, presentato alla Siciliana, parlò d'arte all'artista. L'artista- che ascoltava appena il frivolo cicalio de'suoi adoratori, lo ascoltò attentamente. Era un passo — piccolo si, ma un passo.'
Trascorsero sei mesi: in questi sei mesi Vmiisono de'principii d'arte, passato dalla mente al cuore, pose in armonia i sentimenti. Era molto, ma non era tutto.
Ora, un bel giorno, fu spedita una lettera anonima al direttore di polizia:'" In essa si denunziava il vecchio e cieco padre della Beatrice come uno de'membri più attivi del Carbonarismo delle Due-Sicilie; vi
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (260/525)
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