I misteri di Milano di Alessandro Sauli

Pagina (261/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      —(247)—
      si accennava a una corrispondenza politica che la polizia avrebbe potuto sorprendere in casa dell'incorreggibile rivoluzionario, qualora, senza por tempo in mezzo, avesse ricorso a una perquisizione domiciliare.
      Nel punto slesso in cui il direttore di polizia riceveva l'anonima de-latrice, il Yelasquez entrava correndo nello studio dell'artista col .viso travolto dallo sgomento.
      — Avete nulla in casa che possa compromettervi? domandò con voce affannosa e tremante; una carta, undisegno, un emblema?... un qualche cosa, insomma, che abbia una significazione sospetta?... Nascondete, abbruciate.... distruggete tutto. Da un momento all'altro può piombarvi in casa un commissario, e farvi una perquisizione.
      ' — E perchè?... e con qual diritto? domandò il*vecchio Arcangeli alzandosi; e in pari tempo protese istintivamente le braccia, come per farsene schermo a un pericolo reale, ma inaspettato. j * j
      — Oh mio Dio, voi parlate di perchè e di diritti alla polizia milanese? rispose don Luigi, che, malgrado il turbamento che voleva* fin gere, non potè resistere al primo impulso della sarcastica malignità naturale.
      Ma nel frattempo' la Beatrice era corsa nella camera attigua, e rientrata quasi subito con uno scrignetto, che consegnò a don Luigi:
      — Prendete, disse con voce affiocata dalla commozione; sono le lettere de' vecchi amici di mio padre.... Laceratele... abbruciatele... non ne ho la forza....
      «
      E cadde quasi svenuta tra le braccia del cieco Arcangeli, il quale la strinse al suo petto con• un'espressione di angoscia e di tenerezza, ch'è impossibile riprodurre. - ^fi Velasquez corse all'uscio, vi passò la stanghetta, accese un lume, estraendo una dopo l'altra dallo scrignetto le lettere pericolose, le
      spiegava, le appressava al lume, poi le gittava infiammate sotto il ca-
      • ^minetto.
      * •
      — Oh, è un'indegnità.... e un'infamia, o signore! sclamava a quando a quando il povero cieco. Dio non vi faccia sentir mai ciò che soffro in questo momento!... ogni lettera che si abbrucia, è una memoria che mi si strappa > dal cuore... Nòn sanno dunque, coloro che mi hanno denunziato, che sono vecchio e cieco? « j ( <.
      — Gli è appunto ciò che domandai al direttore di polizia,'rispose don Luigi, mentre svolgeva un pacco di lettere, legate da un cordoncino azzurro; poiché dovete sapere che stamattina io ebbi una chiamata a S. Margherita.... ' r^ , , ,,
      — Voi! sclamò Beatrice impallidendo, e perchè?
      Perchè mi spiarono; perchè fu riferito che io vengo qui tutti i giorni; perchè sanno per prova come la. penso, e che^se ci^fosse in aria una


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

Pagina (261/525)






Yelasquez Arcangeli Dio Luigi Beatrice Luigi Arcangeli Velasquez Luigi S. Margherita Beatrice Dio Margherita