I misteri di Milano di Alessandro Sauli
CAPITOLO XX1I1
Timor panico*
Abbiamo detto che don Luigia in onta ai sessantanni suonati, non aveva per'anco smesso le abitudini della vita galante- Il lettore deve ricordarsi di quel tal mazzolino di camelie, gittato sul proscenio, e non raccolto dalla Valmarana. Rammenterà in pari tempo la gioia manifestata dal giovane barone Franchi, allorché vide con quale atto di noncurante disprezzo la divina Giulia aveva ricambiato l'omaggio-Mie l canuto suo adoratore.
Era la terza volta che il Velasquez offriva il suo mazzolino; — era la terza volta che la Valmarana Io rifiutava.
Il che dinotava un'accanita insistenza da tutte due le parti, ma più ' ferma, o almanco più intrepida in don Luigi, il quale non curava d'esporsi alle beffe di cinquemila spettatori che facevano la loro corte cosi clamorosamente all'artista. '
Da ciò si può argomentare che per tenacità di volere, se non pei* vezzi giovanili, il Velasquez era sempre un uomo pericoloso.
La guaina si era logorata, ma la lama di finissimo acciaio non aveva perduto nulla della sua tempra. Guai a chi avesse presentato il petto inerme contro la sua punta!... le ferite ch'essa apriva erano mortali.
Finito l'atto, il Velasquez usci del suo palchetto del proscenio, e andò a far visita al Marinelli.
| |
I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
|
Pagina (265/525)
|
Luigia Valmarana Franchi Giulia Velasquez Valmarana Io Luigi Velasquez Velasquez Marinelli Luigia
|