I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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cw—/Oh diavolo 1 dici davvero?...
— :A meno che non faccia il,sordo per minchionarci!...
--Aspetta,* dice il cocchiere; e staccata la lucernetta da uno deidue lampioni, si avvicina allo sportello con precauzione.
In questa si ode la voce del Yelasquez che nel discendere lo scalone, risponde a un « a domani 1 > dettogli dal Marinelli con accento molto significativo.
Don Luigi fa per mettere il piede sul limitare, allorché accortosi della cera travolta de'servitori, domanda loro se è accaduto qualche malanno.
Lo staffiere si fa coraggio, ed espone, il più chiaramente che gli è possibile, l'incidente che conosciamo.
— Tu dunque credi che quest'uomo sia ferito? riassume un poco sconcertato il Velasquez.
— Non solo lo credo, risponde Giacomo, ma temo assai che sia morto, illustrissimo.
c — Se è morto, meglio per lui, osserva freddamente don Luigi accostandosi allo sportello; me ne sbratterete subito la carrozza. i. E siccome i servitori si sono già voltati per eseguire il comando:
— Aspettate, soggiunge. Potrebbe darsi benissimo fosse un ubbriaco, e in tal caso non bisogna lasciarlo andare senza una lezioncina... Fammi
¦Hlume tu... <
' ir cocchiere .spinge innanzi la lucerna nelP interno della carrozza, e s'ingegna di concentrarne i raggi con la palma tesa, acciocché, senza divergere, possano meglio riverberarsi sul viso dello sconosciuto. -i. Gli occhi del Velasquez, affissando il ferito, balenano vivamente. Egli afferra il braccio delio sconosciuto, lo scuote, ma nessun segno che in-dichiiil ritornar della vita appare sulle fattezze immobili, quasi cadaveriche del ferito.
— Se quegli che sta lassù, come dicono, s'immischiasse un tantino negli affari-nostri, in fede mia, questa sarebbe la prima volta che lo ha fatto a proposito e con discernimento. Ma Dio o il diavolo, la provvidenza o il destino, bisogna approfittarne senza perder tempo.
- Dicendo questo il Velasquez balza con islancio giovanile entro la carrozza, e si mette a sedere in un angolo di costa allo sconosciuto, i I due servitori non si muovono dallo sportello, e lo guardano con sorpresa.
* — Al vostro posto, poltroni! ordina don Luigi; via del Monte, numero Gì. 'r > ,
Il cocchiere riattacca'la lucernetta al lampione, sale sul serpe, dove h staffare lo ha di già preceduto, frusta i cavalli, e via.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (276/525)
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