I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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mio; ditemi che debbo fare, e qualunque sia il sagriflzio che esigerete-da me, vi prometto che lo farò, senza piangere,, senza esitare.
Veduta la buona disposizione d' animo di Vittorina, il signor Emanuele le aveva dato Pindirizzo per Castelsanto, aggiungendo:
— Occorre che, senza metter tempo di mezzo, vi rechiate subito al palazzo di quel signore. Egli vi aspetta: comunicategli i vostri sospetti intorno a vostra zia e a don Luigi; se essi sono fondati, la sua influenza, il suo nome, le sue ricchezze faranno assai più della nostra disperazione. Le lacrime, figlia mia,, sono spesso impotenti... E se la vita di Luciano fosse in pericolo...
— Oh, non perdo un minuto!... aveva risposto Yittorina, alla quale il pensiero che la vita di suo marito potesse essere minacciata infondeva un ardire, una risoluzione, un coraggio, di cui nessuno l'avrebbe creduta capace, vedendola così timida, così facile a perdersi d'animo e a disperare.
Scese quindi in tutta fretta le scale, rientrò nei brougham che l'a-, veva condotta in casa del notaio, e pensando che Luciano poteva essere rientralo durante la sua assenza, disse al vetturino che la riconducesse a casa. Quando vi fu giunta, smontò e corse allo stanzino della portinaia :
— Ebbene, le chiese, mio marito non è ritornato?
— No? signora, rispose la Flavia cacciando con curiosità impertinente gli .occhi traverso al fìtto velo della sua inquilina, ma mi fu lasciato un biglietto da consegnarsi nelle sue proprie mani.
— Un biglietto da consegnarsi a Luciano?
— No, no, signorina; credo anzi che egli non ne debba saper nulla... Si sa bene tra marito e moglie... Almeno non sarebbe questa la prima volta.
E accompagnò questa reticenza assassina con tale un sorriso ironico e malizioso, che a Yittorina salirono le fiamme al volto. Perciò la poveretta, traendosi in disparte per nascondere il suo turbamento, ruppe tremando il suggello della lettera, e lesse:
« Desiderate sapere qualche cosa intorno alla scomparsa di vostro « marito? — Incominciando da domani 6 febbraio, siete aspettata dalle « tre alle quattro pomeridiane, tutti i giorni, in via di Quadronno, numero 89, piano terreno, l'uscio in fondo al cortile. Venite sola ».
Quello strano biglietto era firmato: un amico.
A Vittorina si strinse il cuore nel leggerlo, poiché osservando » più attentamente il carattere le sembrò di conoscerlo.
— Lui! sclamò spaventata... Oh! non può essere... Sarebbe orribile ch'egli si vendicasse in tal modo.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (295/525)
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