I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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rammenta quelle dolci e fantastiche serate d'inverno, così brevi a cinque anni allorché si aprono con un racconto e si chiudono con un bacio. Che se ancora dubitaste di me... se ancora io fossi un estraneo per voi... se ancora vi credeste sola in questo vasto palazzo — guardate 1
Gionata trasse Vittorina, pallida, semiviva davanti ai due quadri, e strappandone il velo nero che li copriva :
— Ecco mio padre e mia madre 1 sclamò : mio padre per consigliarvi e proteggervi — mia madre per sorridervi e per amarvi.
— Paolo 1 gridò Vittorina, abbandonandosi tra le braccia di Gionata, quasi soffocata dalla commozione.
— Finalmente 1 disse Paolo posando con trasporto le labbra sulla fronte di sua sorella.
Le gioie supreme, al paro de' supremi dolori, non si esprimono con parole. Per comprenderle bisogna sentirle; per sentirle bisogna che il dolore abbia prima affinato le fibre del vostro cuore, aumentando la vostra suscettività di godere in ragione della vostra suscettività di soffrire.
Gli è perciò che rinunciamo di buon grado a descrivere, a riferire tutto ciò che si espressero, che si narrarono Paolo e Vittorina col muto ma eloquente linguaggio degli occhi, de'baci, degli abbracciamenti.
Ma quando furono calmati que' primi trasporti ; quando Vittorina seppe del pericolo di morte corso da suo fratello, della falsa notizia pubblicata dai giornali del Capo; quando essa non potè più dubitare che Gionata Pleyston era Paolo Fabiani ; quando, infine, la gioia col prolungarsi più oltre avrebbe toccato i confini dell'egoismo, Paolo si staccò con pena dalle braccia di sua sorella, dicendo:
— Ora pensiamo a tuo marito, a mio fratello, a Luciano.
E compresso il pollice sulla molla d'un campanello a scatto, battè tre colpi che vibrarono nel salotto.
Nessuno comparve. Gli era un semplice avviso comunicato al suo cameriere.
— Ho dato ordine di attaccare i cavalli alla mia carrozza, disse il conte tornando a sedere sul divano, e cingendo amorosamente un braccio intorno alla vita di Vittorina; non ti voglio dire nè dove andrò, nè cosa farò. Sii però certa che Luciano ha in me un amico, un fratello che non si lascia atterrire da nessun pericolo. Io esco alle tre; la mia carrozza sarà pronta fra un'ora. In questo mezzo desidero che tu mi spieghi quelle due linee, scritte di tua mano sulla pagina del tuo album. Eccola qui: la tengo ancora nel mio portafogli.
Paolo levò la pagina e lesse f /
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (301/525)
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Vittorina Vittorina Gionata Paolo Paolo Vittorina Vittorina Capo Gionata Pleyston Paolo Fabiani Paolo Luciano Vittorina Luciano
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