I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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CAPITOLO XXY1ISemplice istoria*
Yittorina chinò il capo sulle due palme come per raccogliere i suoi pensieri, ma rialzatolo quasi subito, senza sforzo, senza esitazione, cosi incominciò:
— Fratello mio; tu sai che air inaspettato sopraggiungere d'una disgrazia, calmato appena il primo stordimento della sorpresa, il nostro pensiero corre istintivamente alle cause che l'hanno provocata. Non sapendo spiegare a me stessa la scomparsa di Luciano in altro modo che attribuendola ad un attentato, le prime parole che pronunciai furono queste :
« — Ah, zia mia, voi vi vendicate troppo crudelmente!
« Ora ascoltami attento, e rispondimi, se lo puoi, come poc' anzi mi rispose il signor Emanuele — che dal passato non può dedursi il presente, e che i miei sospetti non hanno alcun fondamento.
« Tu devi sapere meglio di me a quali strettezze era ridotta la nostra famiglia, allorché un vecchio parente di mia madre le scrisse dal Carbet: — « Seppi qualcosa delle vostre disgrazie, e in parte sono «meritate. La boriosa classe a cui tu appartieni, ostinatasi ne'suoi ridicoli pregiudizi, non vuol comprendere che la vera nobiltà è nel lavoro. Se il tuo Paolo, che mi raccomandi,* è sano, robusto, laborioso « e perseverante, fa che parta subito; m'incarico io di procacciargli una «posizione ». — Tu sei partito... Ti ricordi cornei piangeva la nostra
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (303/525)
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Luciano Emanuele Carbet Paolo
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