I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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stesso palazzo che noi eravamo costrette ad abitare perchè non si erano mai presentati nè inquilini, nè compratori; se tu l'avessi veduta-in questo stesso salotto, seduta vicino al fuoco quasi spento di quel caminetto, in quelle lunghe serate d'inverno, così brevi, come tu hai detto, quando siamo felici, starsene curvata, assiderata, al ricamo sino a un'ora dopo la mezzanotte, perchè la buona mamma non volle permetter mai che il vecchio Giuseppe, ottuagenario, e colpito da paralisi^ fosse trasportato dalla casa de'suoi padroni all'ospitale, e perchè in tre persone, tu puoi immaginartelo, fratello mio, con sole sessanta lire mensili si vive stentatamente I...
« Nullameno mai un lagno, un rimprovero, una parola di rancore che uscisse dalla sua bocca. Io però ero meno forte di lei. Talvolta, a tarda ora di notte, lavorando al suo fianco intorno a un trapunto, che un' ambulante venditrice di pizzo dovea venire a prendere la mattina > intirizzita dall'aria fredda che filtrava traverso agli scommessi telai delle finestre, dopo aver cercato invano di sgranchirmi le dita, accostandole alla fiamma morente d' un tizzo verde che fumicava sotto il caminetto, non potevo tenermi dall' osservare che la era una grande ingiustizia che mia zia la marchesa avesse tanta grazia di Dio, mentre noi, sue parenti, la moglie e la figlia di suo nipote, non che goder del superfluo, si stentava financo del necessario.
« E allora la povera mamma mi abbracciava piangendo, e mi diceva :
t — Se tu sapessi quanto male mi fanno le tue parole... tu forse soffriresti più rassegnata.
« — Oh perdonami, mamma mia! non P ho mica detto perchè tu piangessi !
« — Perdonarti! rispondeva mia madre — povero angelo, tu hai sedici anni, la vita incomincia appena per te, e so pur troppo quanto alla tua età siano dolorose le privazioni. Però, coraggio, figlia mia ! l'inverno sta per finire... verrà la bella stagione... e quando si è giovani? come tu lo sei, si dimentica facilmente.
t — Ma la bella stagione passa presto, e l'inverno ritornerà, madre mia. E poi, credi tu che mi lagni soltanto per me?... Lo vedo, sai? che ti sforzi di parer contenta per non angustiarmi. Jeri sera, per esempio, tu credevi che dormissi, tu... oh, ti ho veduta quando hai aperto lo stipo, e ne hai levalo il giornale, in cui si annunzia la morte del nostro Paolo; tu l'hai letto due o tre volte, e, a quando a quando, ti asciugavi gli occhi come se tu* piangessi. Poi ti sei alzata per riporre il giornale, e, benché fossi lontana da te, ti udivo battere i denti dal freddo, e dicevi: — Meglio così!... egli sarebbe morto di dolore
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (305/525)
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Giuseppe Dio Paolo
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