I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      bero di che sostentarsi... morirebbero d'inedia... Capirete quindi chi non si tratta d'un furto... ma d'un assassinio!...
      « — Vergine santa! sclamò la Geltrude.
      « — È orribile! aggiunsero i servitori.
      « Io sola, sotto l'incubo dell'occhio di mia zia... pensando che il sospetto poteva cader su di me... io sola non parlavo — e vi erano de'momenti in cui non avevo il coraggio nemmeno di respirare.
      « — Ebbene, conchiuse la marchesa dopo alcuni istanti di silenzio angoscioso — che il ladro confessi... che il ladro si penta... e che Dio misericordioso gli perdoni... come io gli avrò perdonato,
      « Nessuno rispose: tutti'4 si guardavano trasecolati. Mia cugina teneva gli occhi levati ai cielo, e le sue labbra fremevano, come pronunciando le parole d'una invocazione al Signore.
      « — Che il ladro confessi! ripetè la marchesa con voce squillante.
      « Ancora silenzio... Io mi sentivo mancare... La Geltrude pregava sempre.
      « — Or bene, gridò mia zia corrucciata — poiché il ladro... o la ladra, si ostina a non confessar la sua colpa, io ne dirò il nome...
      t — Oh no! supplicò la cugina, cadendo ginocchioni a'piedi della marchesa; voi non pronuncerete il nome di nessuno di noi, mia buona zia; qualche volta le apparenze ingannano, e i sospetti, per forti ch'essi siano, non hanno mai provato la reità di nessuno. Voi dite che mancano dieci franchi.. • dieci franchi rubati a' poveri !... il delitto è grande... è immenso... è orribile — lo so, mia buona zia; ma appunto per questo voi non dovete pronunciare il nome di chicchessia, se prima non avete prove certe, prove incontestabili che palesino il furto e il disgraziato... o la disgraziata che lo ha commesso. Il vostro sospetto quindi deve essere generale; deve cader su me, sulla cugina, su'servitori... su tutti. Ebbene, che nessuno di quanti siamo qui si allontani; e voi alzatevi, mia buona zia; noi vi seguiremo. Voi entrerete nelle nostre camere; noi vi aiuteremo a frugar dappertutto, nei uostri mobili come nelle nostre vesti, in tutto e dappertutto...
      « La marchesa parve esitare.
      « — Fatelo, zia miai soggiunse sommessamente la Geltrude; e poi a voce alta: fatelo, mia ottima zia... per l'onore di tutti noi — tutti noi ve ne scongiuriamo!
      « — Per l'onore di tutti noi! ripeterono i servitori con accento di protesta, di preghiera, di accoramento.
      « — Lo volete?... sia 1 sclamò la marchesa alzandosi; — e tutti la.
      ?
      seguimmo nella camera della Geltrude, che, secondo essa diceva, voleva esser la prima nel sospetto, la prima nella giustificazione.
      Misi. Voi. II. ' ' 20
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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