I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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« uomini non l'avessero imaginato in un momento di terrore e di disperazione, bisognerebbe inventarlo appositamente per la marchesa* « Questo, dunque, non vi sorprenda: è semplicemente una prescrizione del medico, e voi capirete che quando un medico ordina il « teatro, la musica, le distrazioni, o non si è affatto malati, o lo si è « gravemente, senza speranza di guarigione. In un modo o nell'altro, « ciò che rileva gli è che voi rimarrete sola; che potrò vedervi e parlarvi senza celarmi il viso, senza tossire come le altre volte. — Sola?... « e la governante ? — Non ci pensate ; io m'incarico di deludere la « vigilanza di Serafina. Fortunatamente quel vecchio dragone ò abituato ad irsene a letto alle dieci. Io le racconterò la conversione di « S. Paolo; m'ingegnerò d'esser prolisso e noioso... al punto di addormentarla; non c'è cosa che interessi meno una falsa di vota della « conversione d'un santo. Incomincierò dal mormorar del prossimo... « così.. tanto per stuzzicarne la curiosità. Alle dieci e mezzo Serafina « sonnecchierà ; alle undici S. Paolo avrà fatto il miracolo : Sèrafina « sarà addormentata. Voi ritiratevi per tempo nella vostra camera... « non ne uscite; adducete il pretesto d'un'indisposizione. Alle undici « io m'introdurrò di soppiatto nella vostra stanza. Avremo un'ora di « libertà... un'ora intera — è un anno... è un secolo! Io vi dirò, per « la prima volta, tutto quello che ho fatto per voi ; tutto quello che « farò, e che posso fare. Siate forte e coraggiosa ; aspettatemi senza « tremare... e sopratutto guardatevi bene dal frapporre ostacoli all'abboccamento che vi domando. Se vi lasciate vincere dall' antipatia e « dalla diffidenza che vi ho, ad arte, ispirato, siete perduta... irreparabilmente perduta, poiché la marchesa non cesserà dal torturarviIB™ s
« l'anima, finché non ne abbia soffocato i pensieri più santi,, le aspirazioni più generose. So che potete rispondermi che si muore di « angoscia e di disperazione. — Morir voi, bella, giovane... adorata !... « Vi credete dunque sola nel mondo?... Nessuno dunque morirà della « vostra morte? Pensateci... pensate a vostra madre, ai suoi amici, al « signor Emanuele... a Luciano — a tutti quelli che vi amano e che « voi amate. Sarete forte?... sarete coraggiosa? »
« Questa strana lettera era firmata: un amico. — Era Giovanni che mi scriveva?... Sì. — Giovanni era dunque un amico?... Certamente.
— Ma chi poteva essere quest'amico che mi parlava di mia madre, del
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signor Emanuele... di Luciano?... che si rivolgeva a me con tanta franchezza, con tanta fiducia, con tanto affetto, se non Luciano stesso ?... Ma dunque Giovanni era... Non potei pensarlo neppure: mi posi una mano sul cuore per rattenerne i battiti.... Vi fu un istante, in cui credetti che la gioia, il timore, l'ausietà mi uccidessero. Allora pensai
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (331/525)
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Serafina S. Paolo Serafina S. Paolo Sèrafina Emanuele Luciano Giovanni Emanuele Luciano Luciano Giovanni Paolo Paolo Giovanni
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