I misteri di Milano di Alessandro Sauli

Pagina (340/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      -(320)-
      « — Luciano, gli dissi, l'ultimo mezzo legale di salvezza, se non è fallito, è però tardo ed inefficace..*
      t E, dettogli in poche parole il mio colloquio colla marchesa, conchiusi :
      < — Per arrischiato e pericoloso che possa essere il partito che mi proporrete, lo accetto... lo accetto a occhi chiusi, senza discuterlo, senza indietreggiare.
      « Come io stessa avevo già preveduto, Luciano mi%propose di fuggire con lui dalla casa della marchesa.
      « — Quando sarete libera, soggiunse, lontana dagli artigli di vostra zia, disporrete di voi come meglio vi piacerà; a me rimarrà sempre la soddisfazione d'aver vegliato su di voi come un amico... come un fratello.
      « — E di proteggermi come un marito , no, forse ? interruppi io sorridendo.
      t — Oh grazie! sclamò Luciano, baciandomi le mani con trasporto.
      « Fu dunque convenuto cher sarei fuggita con lui, che ci saremmo sposati segretamente, quindi allontanati da Milano per qualche mese. Occorreva però avvertire il signor Emanuele; prender gli opportuni concerti per la fuga, pel matrimonio, per la casetta di campagna, in cui avremmo passato il rimanente di quell'autunno, e forse gran parte del vicino inverno ; occorreva, insomma, almeno una settimana, e non era molto, per fare i preparativi, tranne che la marchesa non ci costringesse, in questo frattempo, ad appigliarci a un'estrema risoluzione.
      « Fortunatamente ciò non accadde. Una lettera scritta da me al signor Emanuele, nella quale con una finta disperazione gli annunziavo il mio prossimo matrimonio con don Luigi, consegnata segretamente da Luciano a mia zia, lo pose così addentro nella sua confidenza, che Luciano poteva entrare e uscir dal palazzo a qualunque ora, bastando ch'egli dicesse: — D'ordine della marchesa.
      « In capo a otto giorni, tutto era pronto. Mia zia, attenendosi scrupolosamente alle prescrizioni del medico, andava alla Scala tre volte la settimana. Il giorno prefisso alla fuga era un giovedì. Alle undici di notte, Luciano, che aveva addormentato la Serafina con qualche altra conversione di santo, venne a dirmi che il dragone russava. Uscimjno. Luciano mi precedette, e tratto in disparte il portinaio in modo che egli non mi potesse scorgere nell'a traversar lo stanzino, gli comunicò un ordine segretissimo... Yultimo ordine della sua padrona. In capo a pochi minuti mi raggiunse. Un brougham chiuso ci aspettava all' angolo di Borgo Spesso. Quella prima notte della mia liberazione io la passai in casa del signor Emanuele : 1' ottimo vecchio ne
      »


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

Pagina (340/525)






Luciano Luciano Milano Emanuele Emanuele Luigi Luciano Luciano Scala Luciano Serafina Borgo Spesso Emanuele Luciano Occorreva Mia Luciano