I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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celebrare una messa grande a S. Francesco peJ suoi poveri morti, e al primo tocco del mezzodì, cinquanta pagnotte erano state distribuite pubblicamente a cinquanta poveri dèlia parocchia sul portone del suo palazzo. ' ' iEppure la marchesa, ritornata da quel pandemonio, ch'era lo spettacolo della Scala la sera del 4 febbrajo 1858, non aveva trovato il verso di velar un momento gli occhi durante la notte, e si era alzata d'un umore, che non esiteremmo a chiamar... bestiale, se non si trattasse d'una pia e religiosa signora come la marchesa.
Più volte la Fabiani, durante il corso di quella notte irrequieta, era sobbalzata.sul letto, e appuntando i gomiti scarni sull'origliere, aveva girato dattorno a sè uno sguardo fisso, vitreo, spaventato; era sembrato a quella povera signora che una mano lesi fosse posata sur una spalla...} una mano ossea e fredda come quella d'uno scheletro — e- che alla gelida pressione di quella mano si fosse unita una voce, esclamando:. — Alzati, e guardami I — E la marchesa si era alzata... e la marchesa aveva guardato.... Ma ehe! i morti forse risorgono?... E la messa grand3 della mattina?... Non aveva pianto? non aveva pregato?... non si era amaramente, sinceramente pentita d'una giovinezza che — ahimè !- — non poteva-più ritornare?
E allora, per una logica associazione d'idee, per un rapporto strano ma vero tra il mondo reale e il fantastico, mentre farfugliava macchi-, nalmente un requiem ai suoi poveri morti, il suo pensiero- correva a quel conte... a quel siciliano... a quel visionario. A quale scopo volle esserle presentato?... Fu veramente per chiederle alcune spiegazioni su quel diabolico manoscritto? Ma era vera poi tutta quella fantasmagoria, del forziere di ebano, delle pagine svolte... dello stridere fatto da quella penna sulla lettera 0...? ed era veramente cancellato quel nome?... Ma se tutto ciò non era vero, come non poteva esser vero, la era dunque una fiaba ingegnosamente architettata per atterrirla?... Atterrir lei!... perchè?... ' *
Nel farsi questa domanda la marchesa, rabbrividì. Era stata abbastanza spregiudicata nella sua giovinezza per non lasciarsi padroneggiare nella vecchiaia da terrori superstiziosi. Essa gittò uno sguardo intrepido e incredulo allo stesso tempo su quel mondo fantastico evocato da Castelsanto, e quel mondo svani come sottii nebbia, ma il suo sgomento, invece di scemare, si accrebbe... Era dunque lui?..., v>< r m • 1 * • iNoi non possiamo seguire il filo de' pensieri della marchesa : nè, potendolo, lo vorremmo; erano cosi confusi; cosi contraddittori], così iu-
coerenti! , »
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (345/525)
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S. Francesco Scala Fabiani Castelsanto Francesco
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