I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      stessa famiglia e che portano uno stesso nome. Il nostro piano di condotta gli è spesse volte tracciato dalle opere di coloro che ci precedettero nella vita. Occorre quindi che io sappia chi sono, a quale famiglia appartengo, quaPè il nome che io porto. Furono essi peggiori o migliori div' me quelli che mi precedettero? devo io arrossirne o gloriarmene? disprezzarli o imitarli? farmene un modello per Tavvenire o ricalcar le vie del passato, adducendo in difesa mia il comodo fatalismo de'principii che ci sono inoculali col sangue, col-Tesempio e coli'educazione?... Rispondete, signora: aspetto una parola franca, leale, senza sotterfugi, senza reticenze.
      E arrovesciossi sulla spalliera del seggiolone, concentrando negli sguardi tutta l'imperiosa insistenza, colla quale avea formulato l'in-' terrogazione.
      — Se gli è del barone Reginaldo che mi chiedete conto, rispose a fior di labbro la Fabiani, fingendo un' ingenua sorpresa, che, ben lungi dall'esser vera e sentita, appariva in aperto contrasto col tremito della voce...
      — Perdonatemi, signora, interruppe il Marinelli trapassando vivamente dalla serietà all'ironia; io sono uno sciocco; io devo sembrarvi molto primitivo, parlandovi di franchezza e di lealtà — debolezze a voi sconosciute, mentre dovrei limitarmi a citarvi alcuni fatti, corredandoli di prove tali, da porvi nell'assoluta impossibilità di mentire..— Quindici anni sono, dietro una quistione di giuoco, io dovevo battermi col conte Roberto Fabiani. Quindici anni sono, come• adesso, io mi trovavo in questo stesso salotto, davanti a voi, che avuto sentore del duello, mi faceste chiamare per interpòrvi, per dissuadermene, per impedirlo. Di tutte le ragioni addotte da voi per indurmi a una vigliacca transazione col.conte, ne rammento una sola, ed è questa: — Signor barone, mi diceste con voce commossa, pensate che, rinunziando a questo duello, voi risparmiate un dolore mortale a vostro padre. In un secondo abboccamento, accortavi che io persistevo nel disegno di battermi con.vostro nipote, dietro mia richiesta assentiste, sebbene di mala voglia, a scrivere il nome, cognome e titoli di mio padre, sur un foglio che voi avreste chiuso entro una grossa coperta, suggellandolo gelosamente; dal canto mio, dovevo giurarvi sulla mia parola d'.onore di non leggerne il contenuto, se prima la nave, che dovea condurmi in America, non avesse preso il largo, e mi vedessi tolta la possibilità del'ritornò.È vero?
      A — Verissimo.. A questo potete aggiungere che i vostri desiderii furono scrupolosamente soddisfatti. >
      i —       «


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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