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I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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— Supponete però che non mi vi rassegnassi,., e allora? — Allora sono in grado di avvertirvi che, a parte l'odio giustissimo che vi siete tirato addosso con la vostra azione, diciamolo fra noi, pochissimo cavalleresca, il giovane conte negherà sempre 1' esistenza di un documento legalizzato, al quale si annettono interessi di famiglia, e de'piu rilevanti. — Non mi ero dunque ingannato quando vi dicevo poc'anzi che quella carta, che voi chiamate un attestato in perfetta regola, poteva 'darmi diritti incontestabili a un nome... e, forse, a un patrimonio? — Senza forse, signor barone. — E questi diritti sarebbero riversibili?.... — Lo suppongo. Il Marinelli si alzò. — Grazie, marchesa! — Di che? — Di avermi appreso tal cosa, di cui avevo appena un sospetto vago e infondato.... Anzi, a proposito, come va la salute, cara marchesa ?.:.. II respiro è un pochino affannoso; i pomelli delle" guance sono molto accesi.... Abbiatevi cura, marchesa; e Dio vi conceda lunga vita... almeno sino al giorno in cui, ritornato ai possesso di quei benedetto attcstato, potrò rientrare in questo salotto per dirvi: — Mia madre e un'infame, signora!... ma è ricca.,, molto ricca — Che volete? — debolezze umane! ma mi sembra che, pensando ai suoi scudi, sopporterò la sua perdita con maggiore rassegnazione. A rivederci dunque in quel giorno, cara marchesa! f * « |
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