I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      qucnte all'orecchio di tutte le oneste donne, per le quali la maternità non è un rimorso, ebbe appena la forza di richiamarla a sè, facendole intravvedere confusamente i pericolila cui si .era esposta in un mo-mento di debolezza e di oblio... e, quasi quasi, di'commozione:
      — Voi dunque, barone, mi chiedete un consiglio.? chiese la Fabiani con un tuono di voce, che dinotava aver ella racquistato quel predominio su so medesima, il quale formava la caratteristica più spiccata di quell'intelligenza profondamente astuta e dissimulata.
      — Ve ne prego, marchesa, rispose il Marinelli, accortosi troppo tardi

  •       — Ebbene, disse la Fabiani dopo aver riflettuto, vi consiglio di porre da parte il pensiero di ricuperar l'attestato della vostra nascita — poiché era un attestato in perfetta regola quello che imprudentemente vi lasciaste sfuggir di mano — e di rassegnarvi a portare il nome del barone Rcginaldo, il quale, checché ne diciate, gii è e sarà sempre il nome d'un onesfuomo.
          — Supponete però che non mi vi rassegnassi,., e allora?
          — Allora sono in grado di avvertirvi che, a parte l'odio giustissimo che vi siete tirato addosso con la vostra azione, diciamolo fra noi, pochissimo cavalleresca, il giovane conte negherà sempre 1' esistenza di un documento legalizzato, al quale si annettono interessi di famiglia, e de'piu rilevanti.
          — Non mi ero dunque ingannato quando vi dicevo poc'anzi che quella carta, che voi chiamate un attestato in perfetta regola, poteva
          'darmi diritti incontestabili a un nome... e, forse, a un patrimonio?
          — Senza forse, signor barone.
          — E questi diritti sarebbero riversibili?....
          — Lo suppongo.
          Il Marinelli si alzò.
          — Grazie, marchesa!
          — Di che?
          — Di avermi appreso tal cosa, di cui avevo appena un sospetto vago e infondato.... Anzi, a proposito, come va la salute, cara marchesa ?.:.. II respiro è un pochino affannoso; i pomelli delle" guance sono molto accesi.... Abbiatevi cura, marchesa; e Dio vi conceda lunga vita... almeno sino al giorno in cui, ritornato ai possesso di quei benedetto attcstato, potrò rientrare in questo salotto per dirvi: — Mia madre e un'infame, signora!... ma è ricca.,, molto ricca — Che volete? — debolezze umane! ma mi sembra che, pensando ai suoi scudi, sopporterò la sua perdita con maggiore rassegnazione. A rivederci dunque in quel giorno, cara marchesa!
          f *
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    I misteri di Milano
    Storia contemporanea (Volume 2)
    di Alessandro Sauli
    Libreria Francesco Sanvito
    1859 pagine 492

       

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