I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      disperazione: ma ne venne fuori uno sdrucio così scandalosamente largo da non trovarsi una toppa che gli stesse bene.
      Abbiamo già detto dello scalmanarsi della marchesa al primo sentore dello scompiglio nato alla Casa Rossa, e dell'inevitabile duello che dovea conseguirne.
      Perchè opporsi ? aveva pensato il Marinelli; perchè transigere?... perchè indietreggiare? Gli è mai possibile che un progetto, studiato, svolto, maturato di lunga mano con astuzia infernale, dovesse riescire a pormi davanti al conte con la spada sguainata o la pistola inarcata, come uno spauracchio?... è neppur probabile che si facessero così splendidamente le spese ai miei vizii col proposito di assegnarmi la parte del Capitano Coviello in una ridicola spacconata?
      il barone vide, al primo sguardo, tutto l'assurdo di quei procedere, tutto l'impossibile di quel cambiamento. Analizzò i fatti, ne scrutò la ragione intima, ma non seppe cavarne miglior costrutto. Egli si trovò inaspettatamente al bujo, e costretto a camminar tentoni, cercava attorno coll'occhio un barlume, che gli rischiarasse il sentiero che aveva smarrito.
      E il barlume apparve, ma fu istantaneo come il solco luminoso di una stella cadente nel pallido azzurro d'una notte di mezza estate.
      Rammentò ciò che gli aveva detto il Yelasquez, quand'era in sul-rapprendergli quella doppia botta di Sultzer che, fallitagli la prima volta, gli era valsa, allorché la ritentò una seconda, quella pericolosa stoccata, assestatagli con tanta vigoria e precisione dal suo antagonista.
      » — Come vi accolse la marchesa? aveagli domandato il Yelasquez.
      » — Freddamente... sulle prime, aveva risposto il barone.
      » - Poi?
      » — Quand'io le mossi qualche inchiesta sulla mia nascita clandestina, mostrassi impacciala nei rispondermi... Notai anzi un certo tremolìo nella voce, che attribuii al catarro che la tormenta... Ma perchè mi fate tali domande?
      » — Perchè?... e se mo il padre fosse una madre?
      » — E se questa madre fosse la marchesa, volete dire?
      » — Appunto.
      » — È impossibile, don Luigi. Vi fo riflettere che la Fabiani si valse di me come di un arnese per torturare. Una madre, per quanto vogliate supporla insensibile e snaturata, la è sempre una madre, uè può fomentare i vizii del figlio, e suscitarne i cattivi istinti per far di lui un istromento di perdizione ».
      Questa supposizione del Yelasquez, per quanto fosse vaga ed infondata, crasi gradatamente insinuala nell'animo del barone: a poco a poco essa venne ad acquistare un predominio esclusivo su'suoi pen-


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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