I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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Oli, non è... non può essere incresciosa la vita a chi ama ed è amato. Bisogna esser solo come il Marinelli, senz'amore, senza fede, senza entusiasmo; bisogna che il mondo ne appaia cupo, sconfortato, deserto: bisogna non avervi lasciata nessuna parte di noi, che ne faccia volger gli occhi indietro con un rimpianto nelPabbandonarlo.
D'altra parte, come spiegare l'improvviso scolorarsi del conte, allorché seppe che il giorno prima il barone erasi abboccalo con la marchesa nel suo palazzo di Borgo Spesso?... perche quell'ansietà, quel pallore, quel tremito?... Transigeva con l'odio suo la Fabiani allorché, mettendo il figlio di fronte al padre, entrambi armati,4 pieni di rancore,, pronti ad uccidersi, interveniva, si opponeva, li divideva, gridando: — Bastai sono soddisfatta?... E non bastava forse? La vendetta non era atroce?... non era inaudita?
Questi e simili altri pensieri, che noi ci siamo ingegnati di coordinare logicamente, trapassarono nella mente agitata del Marinelli, rapidi, incoerenti, confusi, come le foglie sparse, su cui le antiche sibille scrivevano i loro responsi; come i minuti brandelli d'una lettera lacerata, che un buffo impetuoso di vento ha disseminato sul pavimento. Bisognava raccogliere ciascuna di queste foglie, ciascuno di questi brandelli, sceverarli, disporli, raccozzar le lettere d'una sillaba, le sillabo d'una parola, le parole d'una frase.
Codesto non era lavoro da potersi fare da solo.
Il barone, ritornato dal suo sgraziato viaggio d'America, pensò al Velasquez; lo rivide, gli si aperse, lo richese d'aiuto, di consiglio, di schiarimento.
Don Luigi ascoltò attentamente, si chiuse in sé per riflettere, poi disse:
— Mi rincresce dirvelo, barone, ma da quanto mi avete esposto, temo assai che, lasciandovi sfuggir di mano l'attestato di nascita datovi dalla Fabiani, non abbiate commesso una di quelle minchionerie che non si riparano tanto facilmente. Peccato! la marchesa è ricca... molto ricca, e non sta benissimo di salute. Se vi poteste presentare a lei, munito di quel documento, porglielo davanti agli occhi come uno scandalo, come una minaccia... non dico che ella s'indurrebbe a dichiararvi , legalmente carne della sua carne, sangue del suo sangue, ossa delle sue ossa; no; ciò la rovescerebbe di botto dal suo piedestallo. Ma se voi, come non ne dubito, più che al blasone, tenete agli scudi della mamma... credo e sostengo che, posta alle strette tra una pubblicità in via legale e la cessione d'una parte delle sue fortune, avrebbe accondisceso di attenersi alla via di mezzo d'una transazione.
— Vedrò di conseguire lo stesso intento senza 1' attestato.
—•E difficile: ella vi risponderà sogghignando: — Ma, caro signor
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (365/525)
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