I misteri di Milano di Alessandro Sauli
-(348)-
chi minuti che impiego esclusivamente a vantaggio loro ; il pensarlo, il dirmelo nel momento stesso, in cui tralasciando qualunque altro affare per ascoltarvi, vi do una prova convincentissima del contrario, è... cioè, sarebbe una mancanza di delicatezza , se non amassi meglio di riderne con voi, signore, come d'uno scherzo.
Questa rammanzina, fattagli dal notaio, era già vecchi^ di più che otto mesi, quando il barone fece quella sua brusca visita, che noi conosciamo, al palazzo di Borgo Spesso.
Nel frattempo il conte Paolo aveva rimpatriato sotto un falso nome; il Marinelli non lo seppe che sei mesi dopo, per caso, in una festa di ballo, allorché sendogli vantata a cielo da alcuni amici la splendidezza, la grazia, l'eleganza, il buon gusto del conte Pierangelo Castel-santo, un riccone, un siciliano — desiderò vederlo; vedutolo, lo riconobbe. iEra tempo 1
Esauritesi d'un tratto le equivoche sovvenzioni della Fabiani; impotente a divvezzarsi dalle costose abitudini del viver largo e sfoggiato; non conoscendo della vita altro che i godimenti; fattosi dello stravizzo un bisogno, della scioperaggine una necessità, del produrre una colpa, del consumare un dovere; privo di risorse per continuare, di co-raggio per arrestarsi, di onestà per indietreggiare — al verde — il Marinelli pensò al passato, lo raffrontò al presente, ne argomentò l'avvenire — rabbrividì.
| |
I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
|
Pagina (368/525)
|
Borgo Spesso Paolo Marinelli Pierangelo Castel-santo Fabiani Marinelli
|