I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      quanto al mangiare poi, la tua lingua affumicata vale il gatto in guazzetto.
      — Siamo dunque intesi?
      — Intesissimi.
      — Tu starai con me, viaggerai con me...
      — E con la piccina?
      — S'intende.
      — Dammi la tua zampa, Bertuccia.
      s
      — Eccotela.
      Faina commosso stringe la mano al confratello, ma la scrolla con tal violenta espansione, che una pila di piatti, urtati e riurtati dal suo gomito, obbedendo alla legge fisica di gravità, vanno con molto strepitq a raggiungere la bottiglia, sfracellatasi sull'ammattonato.
      Don Alfonso si lascia scappare un oh 1 di,dispetto, ma ha in pari tempo l'accortezza di fargli succedere un :
      — Non è nulla: stavolta il proverbio avrà torto, perchè chi rompe non pagherà.
      — No di certo, ribatte il pagliaccio — se la borsa è in comune, pagheremo tutti e due, metà per ciascuno, non ti pare?
      — Mi pare benissimo. Ora non resta a intenderci che su una cosa. Posto che tu venga a stare con me, a qual titolo lo farai?
      — A qual titolo?... cosa mo c!entra il titolo?... Ah, capisco), tu l'hai il titolo... Tho saputo or ora per la prima volta da quel tanghero del tuo cameriere. Mi sai dire dove diavolo 1' hai azzeccato, tu, pagliaccio come me?
      — Tu non mi capisci...
      — Sì, corpo d'un salto mortale! che ti capisco. Ah! tu vuoi un titolo?... Orbe', mi chiamerò don Faina. Non ti piace?
      Ti ripeto che non hai capito: io ti parlo della posizione che oc- , superai.... o che fingerai d' occupar presso me. Innanzi tutto bisogna salvar le apparenze...
      — Le apparenze sono ben salvate : don Faina sta bene come don Alfonso... e don Alfonso còme don Faina.
      — Ma no... ma no; il don che tu dici, bisogna saperlo portare... se tu sapessi quale responsabilità... qual peso...
      — In quanto a questo non te ne-impicciare; ne vorrei mille di questi don da portare! ho buone spalle io!... Ghi ha fatto fo piramide egiziana non si sgomenta per così poco.
      Il Valmarana accortosi che con le buone non trova il verso nè di vincerla nè d'impattarla, taglia corto alle velleità aristocratiche del saltimbanco, e gli dice riciso: »...
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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