I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Giò nullameno si sforza di ricomporsi, e brontola con voce fioca:
      — Il Legnaiuolo!... che ne so io del Legnaiuolo?... so neppure se # esiste un uomo di questo nome?
      — Ah \ tu non lo sai, Bertuccia?... tu non lo conosci?... il tuo amico... il tuo vicino di casa... Francesco il Legnaiuolo, il fabbro ferraio degli Spadari... queir accidioso con cui trincavi il tuo ruhm e fumavi i tuoi sigari di contrabbando? Tu non conosci nemmeno Mangiamicche forse — un armeggione che spegne un fanale e sega una spranga con la facilità con cui io spicco un salto d'in sul trampolino?... Ohèlsta saldo in gambe... perchè ti fai smorto come un cencio lavato, compare?Orbe'!
      poiché fai l'indiano, sappi che Mangiamicche conosce te, e che il Le-
      *
      gnaiuolo non ti ha dimenticato. Ed io... io, vedi... com'è vero cheson vivo... e che non sono ubbriaco... io sono qui... espressamente per chiederti... dov'eri... e cosa facevi... il 24 febbraio del 1849... sulla mezzanotte.
      La domanda di Faina viene interrotta da uno squillo prolungato di campanello, che si diffonde dall'appartamento contiguo al salotto, alquanto affiocato dalla lontananza.
      — Abbassa la voce, dice impallidendo don Alfonso"— se ella ti udisse !....
      — E grido appunto perchè mi odano, urla a gola spalancata il pagliaccio; voglio fare uno scandalo perchè tutti sappiano chi sei tu e chi sono io... E ficcati bene in capo questo che ti dico; che se non mi presenti subito alla piccina... di qui non esci tutto d'un pezzo come ti ritrovi.
      — Come vuoi tu che ti presenti a madamigella se non ti reggi sulle gambe?...
      — Ah! non.mi reggo sulle gambe io?... Si ha a vedere anche questa... si ha vedere !.. Dov'è quel mandrillo del tuo cameriere?... Chiamalo... Bertuccione mio... e digli che annunzi che don Faina, fratello cadetto di don Alfonso, vorrebbe riverire madamigella.
      Il Yalmarana riflette alquanto, poi dice:
      — Lo vuoi assolutamente ? '
      — Assolutissimamente.
      — Quand'è così, seguimi.
      — Dove si va?
      — Da madamigella.
      Don Alfonso, precedendo il pagliaccio, entra nel gabinetto a dirittaMa quando si è assicurato che Faina, tenendogli dietro, ha imboccato la soglia, fa un rapido dietro-fronte, girando il fianco sinistro dell'avversario, guadagna di corsa P uscio, lira a sè. la porta, la serra a doppio giro, e intasca prestamente la chiave.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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