I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Quello svariato assortimento di boccettine, sulle cui abbaglianti faccette il sole rifrange i suoi raggi in mille sprazzi luminosi, racchiu-* denti tutto quanto r Oriente ha di più sopraffino, di più voluttuoso, di più inebriante ne'suoi profumi, viene diritta diritta da Colonia, e il celeberrimo Farina vi appose il suo stemma, sormontante il polizzino d'uso, in cui si protesta energicamente contro la diffusa contraffazione.
      Quel pugnalotto turco, coll'elsa d'oro tempestata di diamanti, è dono d'uno spasimante Bojardo, che pose a'piedi dell'impareggiabile soprano due mila wersthe di terra coltivata, quattro mila d'incolta e boscosa, due laghi, venti droscki, trentacinque canotti sulla Newa quand' è liquida, trentacinque slitte quand'è gelata, un palazzo a Mosca, un altro a Pietroburgo, cinquecento servi e il suo cuore.
      Quel*liuto dalle corde spezzate, eloquente simbolo d'un cuore infranto, venne appeso al piedistallo della insensibile dea da un sospiroso gentiluomo spagnuolo, castigliano puro sangue , discendente in linea maschile dal più prode fra i mille prodi che conquistarono palmo a palmo la patria contro i' cavallereschi Mori di Boadbil, il più romantico di tutti i re dell'antica leggenda.
      Ahimè ! che al fiero Hidalgo non giovò il privilegio di starsene col capo coperto davanti al re. Più che a conquidere P adamantino cuore della Valmarana, ciò poteva valere a scansare un'infreddatura.
      Ultimo nella nostra rassegna, ma non nel gabinetto della prima donna, viene un sonetto ben nutrito di endecasillabi, con dietro una coda sterminata di sospiri quinarii, interrotti da un Ohltf finale, nel quale l'ispirazione del poeta cadde colpita d'apoplessia fulminante.
      E fu dono modesto di un ammiratore italiano» N 1
      Allo scalpiccio che fece il Valmarana entrando, Giulia si volse, e con voce un tantino brusca gli disse:
      — Don Alfonso, ho suonato due volte.
      — Mille perdoni! rispose inchinandosi ih Valmarana; ma una visita inaspettata, un seccatore... un prepotente... un brigante... Vi prego di credere che, se avete suonato due volte, non è colpa mia se non sono accorso subito, madamigella.
      — Vi compiacereste dirmi il nome di questo seccatore , di questo prepotente, di questo brigante, come voi lo chiamate ?
      — Oh ! un nome strambo... un nome originale, madamigella.
      — Sentiamo. - ' 1 ~ — Faina.
      — Faina! sclamò la Valmarana, impallidenio.
      * Voi lo conoscete, madamigella?
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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