I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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me, la figlia di Paolina Boldi, la.nipote di Maria Barinetti e del Legnaiuolo? • jIl Valmarana borbottò qualche parola di scusa.
— E inutile che vi scusiate, interruppe Giulia: rispondete piuttosto alle mie domande; richiamatevi alla mente i particolari di quell'in-trigo, col quale venne infamata e dispersa la mia famiglia. Ciò v* incresce, lo so, perchè queste domande io ve le fo oggi, come ve le ho
«tifatte ieri... come ve le farò domani — sempre, finché non saprò che la famiglia di Gabriele Franchi è infamata e dispersa come lo fu la mia. Io non v'interrogo per apprendere, ma unicamente per torturarvi.
Il Valmarana chinò il capo, e sclamò con comica rassegnazione.
— Torturate.
Giulia si arrovesciò di nuovo su'guanciali del divano, e parlò... parlò a lungo, accentuando tratto tratto il suo scompigliato monologo con esclamazioni che faceano fremere don Alfonso.
»
— Rammento i giorni passati in casa della Malapaga, ella disse — un'orribile vecchia che lutti sfuggivano con ribrezzo come una fattucchiera. Quale infanzia, mio Diol parole brutali, cattivi esempi-, miseria... e ài minimo lagno che mi sfuggisse, quell'insulto sanguinoso, che nulla valse finora a cancellare dalla mente mia : — Zitto, bastarda! —
- La Malapaga mi disse tutto, e non per compassione ch'ella sentisse di me, no... ma per farmi piangere sulla vergogna della mia nascita. . « Io mi chiamavo Gèltrude... null'altro che Geltrude ; io non avevo il diritto di portare il nome di mio padre, perchè mio padre mi aveva rinnegata, come si rinnegano le conseguenze d'una cattiva azione. Ma , che aveva dunque fatto la povera Paolina Boldi a Gabriele Franchi perchè dovesse morir lentamente di sgomento, di rimorso e di crepacuore ? •
« Che gli aveva fatto ?... Quante volte la Malapaga non me lo disse ghignandoI.. lo aveva amato... Ecco la colpa! — ed io l'ho espiata lungamente questa colpa della mia povera madre; ma ho giurato di odiare più profondamente ch'ella non aveva amato.
« Ecco l'infanzia!
« Avevo dièci anni, ed era una notte fredda, buia e tempestosa s quella in cui la maliarda morì. Quella scena l'ho presente come se mi si svolgesse, davanti agli occhi. La Malapaga, con sulla spalla il suo indivisibile mbcio nero, faceva le carie a una giovinetta, madre a sedici anni — midre come lo fu la Paolina Boldi. La poveretta aveva chiesto tremando alle carte se Io scapestrato che la trasse al male avrebbe ri* conosciuto la sua creatura. .
« A un tratto l'indovina mette un grido, e le sue guance s'inter-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (419/525)
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