I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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— Ebbene... c'ero, sì... Ora, mi sovvengo benissimo —.era la sera . del dicianove febbràjo... ' . . - , « » 1 : " •
— Mille ottocento cinquanta?. >
— Precisamente. .* • : '.v • ; .. . •
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— Con voi erano gli altri quattro operai, licenziati dall'officina, e
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sui quali pesava lo stesso sospetto di furto, per curmio zio fu.cacciato come un malandrino dalla fabbrica di Gabriele Franchi ? . .
— C'erano, su. ci dovevano essere, balbettò don Alfonso con«.visibile disgusto; mi sembra di a verve lo detto altra volt?, ; madamigella...-
— V'incresce forse.il ripeterlo? rispose la Valmarana con uno sdegnoso movimento di testa; ringraziate-il cielo.che io limiti la punizione che meritate alla memoria del male, che avete.fatto. Guai a voi, Valentino, se non mi vedessi' costretta a valermi di .voi come d'un istromento indispensabile, necessario, a raggiunger lo scopo che mi sono prefissa!...
L'ex-saltimbanco chinò il capo e. giunse le mani , lasciandosi sfuggire il fievole gemito di chi sLrassegna forzatamente. -t *
—> Interrogate, madamigella. 5 -
— Chi'fu lo sciagurato che disse al Legnaiuolo: Essere sospettato ladro, vale quan t'esserlo. Tu pupi girar tutta Milano chiedendo lavoro, che, innanzi a tutto ti si domanderà perchè hai abbandonato l'officina del signor Franchi. Tu'risponderai: noniiho abbandonata, ma ne fu cacciato. — E perchè? — Perchè mancano sei quintali di ferro * non lavorato, e i sospetti cadono su- di me. — E se tu non lo dici, s'informeranno, e il tuo principale, che è un uomo di onore e;di coscienza, spiattellerà l'accaduto. — E che si fa allora? ti si chiuderà l'uscio Jn faccia, e ne avrai di-grazia, se non si anderà a-denunziarti alla polizia. Non vale la pena adesiso che ti provi< come due/e due fanno quattro* che ad esser ladri ci si guadagna più che a-parerlo, iChi di noi non
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preferirebbe d'avere in saccoccia la borsa del suo vicino al sospettò diaverla... e di non averla? * . • ' • * • • . i
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— Ma era chiaro come 1? acqua, madamigella; e questo, consiglio lo detti io... senza secondi,fini, intendiamoci; ma unicamente perchè.mi faceva male all' anima la trista situazioneLegnajuolo./'
— Senza secondi fini, voi dite?... Ciò però non toglie che voi, giorni prima, faceste una profferta'a mio zio. . I
— Anche questo è vero: eravate cosi carina...'un vero bottone di rosa appena appena sbocciato... \ " . .
Giulia crollò il capo con impazienza. ; . V -
— Insomma, soggiunse don Alfonso, quando feci a vostro/zio^la proposta di prendervi con me per addestarvi nell'arte che professavo,
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (425/525)
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