I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      'Il barone prese la mano della cantante per premerla contro le sue labbra, ma ella, ritirandola prestamente:
      — Edgardo, gli disse, desiderate che vi parli sinceramente?
      — Se lo desidero?-, ve ne prego.
      — Ebbene, fate che questa sia l'ultima volta che ci vediamo: lasciamoci da buoni amici, ma col proposito fermo, incrollabile di scansare tutte le occasioni di ravvicinarci... Dimenticatemi, Edgardo. Ve lo dico oggi — oggi avrete la forza di farlo — domani potrebbe essere troppo tardi.
      — Abbandonarvi!... dimenticarvi! rispose il barone con voce commossa; ma posso io farlo?... ho forse il coraggio di tentarlo neppure?
      — Lo avrete, siete giovane: cercate l'obblio nelle ardenti emozioni dell'età vostra — domani sorriderete dell'impossibilità chimerica che oggi vi sgomenta. A qual prò logorare le facoltà più vigorose, più nobili dell'anima vostra per comporre un anello che non può avvincere due esistenze disformi? — per colmare l'abisso che s'interpone tra
      . il mio passato e il vostro avvenire?
      — Oh, voi non parlereste cosi se mi amaste!...
      -s- Io non vi amo ?... sì, e vero, non .vi amo — se la potessi, non lo vorrei — ve lo giuro. Ma supponete che io dividessi l'amor vostro... che io vi spingessi a un sacrilego tentativo di rivolta contro vostro padre?... che ne avverrebbe? Voi dite di amarmi: forse questo sentimento è sincero: non lo analizzo, non lo discuto, ma penso alla mobilità naturale delle affezioni nell'età nostra. Non conosco personalmente vostro padre, ma me lo dipinsero uomo freddo, poco... o nulla affatto espansivo, scrupoloso osservatore^di quanto i giovani chiamano sogghignando i ridicoli pregiudizi'del tempo andato, e d'una inflessibilità di principii che ben di raro si piega a transigere con le convenienze. Voi crollate il capo, Edgardo: volete forse dirmi che i lineamenti morali di questo ritratto furono stranamente esagerati?
      — No, Giulia.
      — Sono dunque precisi? j
      — Sono veri. ¦
      — Or bene, ammesso un uomo di questa tempra, geloso della sua nobiltà nuova, del suo credito, delle sue ricchezze, posso indovinare, senza che me lo diciate, ciò eh' egli vi ha detto rispetto a me stamattina.
      — Fatelo.
      — Ecco : io non posso permettere... io non permetterò giammai che un uomo che porta il mio stesso nome ami una donna che si fa chiamare madamigella di Valmarana — un'avventuriera!


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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Edgardo Edgardo Giulia Valmarana