I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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— Ha detto di più...
— Di più?
— Si : io non posso permettere che tu la sposi...
— Sposarmi!...
— Vedete che, dal canto mio, l'amore che sento per voi è meno effimero di quanto credete. Io vi amo santamente, Giulia; vi amo con lo sguardo volto all'avvenire, cercando in esso la realizzazionedella vita, quale la mente e il cuore ce la dipingono a ventun'anni, * avente per unico scopo la felicità di un affetto sentito e ricambiato, una posizione onorevole davanti al mondo, la stima di sè e degli altri, il culto di lutto quanto è bello, di tutto quanto è buono, ravvivato dalla speranza, confortato dalle credènze, nobilitato dal lavoro, santificato dalla famiglia !...
Alla sincera e confidente espansione del giovane, le labbra della cantante fremettero pel sarcarsmo che le traboccava dal cuore, e che invano si sforzava di trattenere.
— È questo che avete detto a vostro padre?
— Questo.
— E il barone ha risposto: — Io non posso permettere che un uomo che porta il mio nome sposi un'avventuriera? — Egli mi ha respinto da se come un disonore...
— 0 come un rimorso.
La Valmarana trasali.
— Come un rimorso?... un rimorso io!... e di che?... mi conosceegli?... mi ha veduta?... Spiegatevi meglio, Edgardo; — non vi corn*
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prendo.
— Vorrei farlo... ma non lo posso: vi basti il sapere che io non ho chiesto un abboccamento-a mio padre per parlargli di voi, no — l'educazione che mi ebbi finora in famiglia, cresciuto tra l'egoistico misticismo di mia madre e ì'indulgenza incurante di mio padre, mi avvezzò di buon'ora a chiuder nel cuore i miei sentimenti, a discu*
mterli tra me e me qualche volta, a giudicarli freddamente, severamente mai... o quasi mai. — Il discorso cadde su voi per incidenza: io non vi avrei nominato, se mio padre non avesse accennato a voi con una allusione indiretta, ma oltraggiosa, che io doveva respingere a tutti i costi. Il motivo del colloquio di stamattina fu una voce sparsa sul conto di mio padre — una voce che credevo... e credo tutt'ora calunniosa: — l'oggetto del colloquio era una spiegazione. Io chiesi allora a mio padre se il suo nome era puro ed immacolato, perchè ciò ch'egli chiamava le mie ingenuità da collegiale potessero disonorarlo?
— E ha risposto?
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (435/525)
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Giulia Valmarana Edgardo
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