I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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tuo carattere, che forse presentivo, ma che non conoscevo. Oh ! rassicurati, Giulia: non sei tu che mi spingi a rivoltarmi contro mio padre:
a.
10 mi rivolto perchè mi si rifiuta.la conoscenza d'un passalo creduto colpevole; perchè non posso dire a tutti quelli che lo rammentano con un sogghigno: voi mentite; le vostre asserzioni sono calunniose; io mi credo in diritto di chiedervi soddisfazione, e mi batto con voi con la certezza che avete mentito... con la coscienza di uccidere un calunniatore. — No, io non posso dir questo : io devo chinar la testa e subir rassegnato le conseguenze di colpe che non ho commesso. Io dunque non ho più nome, non ho piìi famiglia... non ho che le, Giulia!... tu sei il mio nome, la mia famiglia, il mio avvenire — tutto. Giulia, guardami... per pietà! rispondimi; dimmi che tutto ciò è vero... che tu mi ami... che non mi sono ingannato.... Giulia, dimmi che non mi'disprezzi !...
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— Disprezzarti!;., interruppe la Valmarana con voce piena di lacrime, e tu puoi pensarlo, Edgardo?... io vo anzi superba dell'amor tuo; ma i tuoi progetti di felicità sono chimerici.-Quali guarentigie mi offre il presente perchè io non deva disperare dell'avvenire?... a quale estremo ' partito vuoi UT ricorrere per unire la mia alla tua sorte?... non ne veggo davanti a noi che uno solo, il quale si possa accettare senza arrossire.
— Ed io lo accetto. v
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— Sposarmi!... tu?... Eh via! soggiunse la Valmarana con accento di doloroso sarcasmo — rifletti meglio a quanto mi proponi in un momento di trasporto sincero, ma irriflessivo. Sposarmi !... Che direbbe
11 mondo nel veder cosi calpestato ogni riguardo sociale? Non credo che l'amore ti acciechi a tal punto... no, non lo credo. Bisogna quindi che io mi decida. Tuo padre mi crede una miserabile avventuriera?... ebbene, io lo smentirò... Edgardo, corri a lui; digli che io ti ho resa la tua libertà... Sei giovine... ti si dischiude una carriera brillante... il cuore di una donna si può infrangere impunemente. Dal canto mio, mi affretterò a lasciar l'Italia: ieri ho sottoscritto una nuova scrittura pel Covent-Garden... andrò lontano... anderò a Londra, e cercherò un'altra volta nell'arte, nelle sue gioie, nelle sue emozioni il compenso d'una felicità che ho intravveduta, ma che non ho sperata. Oh. sì! ti dimenticherò, Edgardo... dovessi morirne!... ti dimenticherò!...
Queste ultime paróle di Giulia furono interrotte da uno scoppio di lacrime e di singhiozzi.
— Morirei sclamò il barone, tu che amo sopra tutto al mondo!.... Or bene, se tu sei decisa, lo sono anch'io, e — per Dio che ci vede e ne ascolta, Giulia — Io sono fermamente, irrevocabilmente. Mio pa-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (438/525)
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