I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Chi Io sa? rispose don Luigi con un sorriso che celava un pen^siero.
      — Ella non crede che la ferita sia grave?
      — No, Caterina; la credo anzi gravissima; ma ho già pensato a liberarvi dal fastidio di un'assistenza lunga e penosa. Jeri notte, obbedendo all'impulso primo del cuore, vi ho pregato di dar ricetto a quel povero giovinotto,' che, senza il nostro soccorso, avrebbero trovato morto stamattina di freddo e di spasimo sulle lastre di via S. Giuseppe, Conoscevo a prova la bontà vostra, e so che quando si tratta di fare una buona azione non vi fate pregare.
      — Oh questo poi sì, rispose la Caterina commossa alle lacrime da quel complimento.
      — Benissimo, cara mia'; ma bisogna riflettere a quel che si fa per non trovarsi, senza volerlo, intricati in un garbuglio qualunque... specialmente quando si tratta d'avere in casa persone che non conosciamo.
      — Come! sclamò la donna trasecolando — quel giovinotto?...
      — Quel giovinotto è una testa pazza... uno di que' tanti cervelli esaltati che-vanno ad accattar le brighe col lanternino. Ho letto ieri sera, dalla prima all'ultima linea, quelle quattro lettere che trovai nel suo portafogli: esse vengono da Torino, e lo designano come uno de' molti stromenti della propaganda piemontese a Milano. Queste, cara la mia Caterina, le son cose che non capite... ma se la polizia ne avesse fumo, con le voci che vanno in giro, col malumore che c'è, coi com-missarii che ti piombano in casa-all'impensata per farti una perquisizione.... Ripeto che bisogna riflettere a quel che si fa, perchè le buone azioni possono esser buone sino a un certo punto.
      Questi pericoli in aria sgomentarono la Caterina. Ella giunse le mani in atto1 supplichevole, dicendo al Velasquez:
      — Ella mi consigli: mi metto in tutto e per tutto nelle sue mani
      — Mi promettete di lasciarvi guidare da me?
      — La si figuri! Vuol ella che mandi a chiamare i portantini dello Spedale ?....
      — Sarebbe la via più spedita; però....
      — 0 è meglio che vada io stessa a dar pronto avviso di quanto è
      accaduto alla polizia?....
      — Nemmeno: compromettereste quel giovinotto e voi inutilmente. Ditemi prima se il ferito vi ha chiesto il nome della persona che l'hacondotto qui nella sua carrozza?....
      — Fu la prima domanda che mi fece ieri sera allorché rinvenne.
      — Spero bene che avrete risposto....
      — Tale e quale vossignoria mi raccomandò di rispondere, Dissi clic;
      A


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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