I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      — Assassinato ? gridò Fabiani impallidendo e facendo un passo indietro; assassinato? \ . . * ' '
      — Non mi chiedete di più!... non mi chiedete di piiil continuò don'Luigi allungando le mani come per chiudergli la bocca.
      — Ch'io mi taccia, mentre ir vostro volto, le parole, gli atti vostri mi rivelano F esistenza * di qualche orribile mistero?... Ch'io mi taccia,'mentre forse Luciano a'quest'ora.... Impossibile, signore, impossibile.;.. ' : * ' ! ' h > f t t 1 / a
      < — Sì, o'signore, il pericolo esiste...-. Salvate Luciano, ha scritto quella poveretta;..;'Ebbene, ^seguitemi.:., non c'è un minuto da perdere.... Cosi dicendo prese a discendere le scale precipitosamente, tanto chè tratto tratto doveva1 appoggiarsi alle pareti per sostenersi. L'avresti detto briaco.
      Il Fabiani lo segui dappresso. Entrati ambedue nel brugham mossero diffilati verso la casa ove dimorava il giovane ferito. Giuntivi, balzarono dal legno e salirono da Luciano, con tanta precipitazione che non s'accorsero di due birri travestiti che guardavano la porta. «'¦Ma arrivati all', uscio sostarono muti per la sorpresa, al vederlo custodito da due poliziotti, i quali li lasciarono entrare; la loro consegna era d'impedire semplicemente che qualcheduno uscisse; quante all'entrare, la trappola era aperta. «
      ^ IL Velasquez e il Fabiani trovarono nella stanza che precedeva il gabinetto altri due signori/che tosto riconobbero per gente di polizia. Entrati mei gabinetto si trovarono innanzi il commissario, il quale assistito dai soliti commessi, aveva già ;dato; principio alla perlustrazione.
      Perchè i lettori siano in grado di decifrare l'arcano è necessario sappiano che don Luigi, il quale poche ore prima non vedeva in suo figlio che il rivale a cui'Vittorina l'aveva posposto, rovistando nel portafogli di Luciano vi aveva trovato un carteggio coll'emigrazione lombarda, la quale,/come'ognun sa, andava di giorno in ^giorno facendosipiù numerosa in Piemonte e affrettava coli'ansia solita degli esuli pa-
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      trio ti il* momento in cui irrómpere in un .coli'armata piemontese ad abbracciare i fratelli liberi dai ,ceppi austriaci. >
      Questa scoperta gli ispirò l'infernale progetto di denunziare Luciano alla polizia, sependo benissimo come questa, odorando da 'lungi la rivoluzione, stava intènta:a 'coglierne il minimo sintomo. Don Luigi, non pago di questo* onde maggiormente aggravare la condizione del disgraziato giovane, espertissimo com'era (e i lettori lo sanno) nel manipolare simili vituperi, pigliò quel pugnale di cui s'è fatto parola nell' accennare alla* perquisizione stata fatta in casa della pittrice Arcangeli, e consegnatolo, come dicemmo [in un precedente capitolo,


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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