I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      - — È qui ii chirurgo ! sclamò la Caterina entrando., Infatti il chirurgo entrò, guardando intornerà sè, stupefatto di trovarvi nientemeno che la polizia, rappresentata da'suoi agenti. i l tAlla vista del chirurgo il conte Fabiani respirò, e,incoraggiò Luciano collo sguardo. Velasquez balzò in piedi come desto da un-sogno. Il commissario, ripreso il suo eterno sorriso, si rivolse al nuovo arrivato salutandolo gentilmente; poi ripresi il cipiglio e il tono della carica, gli disse: . i
      — Favorisca, signor chirurgo, in nome della legge, ad esaminare se questo ferito è trasportabile o no.
      Il chirurgo, avvicinatosi al letto, fissò Luciano in volto, gli tastò il polso, poi allontanate le coltri si curvò ad esaminare la ferita. Il commissario teneva attentamente d' occhio tanto il ferito che il chirurgo, pronto a pigliare al volo ogni ricambiarsi di sguardi, ogni detto, ogni atto o segno che potesse indicare facile condiscendenza nel perito a favore del giovane malintenzionato.
      Finito Tesarne, il chirurgo si rivolse agli astanti, e disse:
      — Il ferito non è assolutamente trasportabile.... >
      — In allora, rispose il commissario, favorisca di mettere in iscritto • questo suo parere.
      — Subito, rispose il chirurgo, e assisosi dinanzi ad un tavolino si accinse a stendere il voluto certificato.
      — Inseguito, proseguiva intanto il-commissario, la superiorità manderà il suo perito.... il perito governativo, per constatare.... per vedere....
      Il pallido volto di Luciano a queste parole si tinse di vermiglio pel dispetto.
      Il giovane pittore, al colmo delle sofferenze, girò di bel nuovo gli occhi sugli astanti ; poi con un gesto disperato, rigettò le coltri e stava già per balzare dal letto, quando il Velasquez, spinto da una molla, si ' lanciò verso di lui e presolo amorevolmente per le mani, gli disse con voce carezzevole:
      — Calmatevi, amico mio, calmatevi....
      Il conte Fabiani allora, rivoltosi al commissario, disse:
      — Signore.... a questo modo non si finisce più.... Se Yattestazione di una persona onorata e dell'arte non basta ad addormentare i di lei scrupoli, se perciò i patimenti di questo povero giovane a dispetto dell'umanità, devono essere prolungati, io dico francamente, per finirla entro io mallevadore e do per questo giovane la mia parola d'onore (e la mia parola, signor commissario, è sacra) che Luciano non si allontanerà da questa camera.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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