I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      già fatto travedere che egli era pronto a sacrificare a questa , anche tutto quanto può avere di più prezioso un uomo al mondo, l'onore. « * Anche la Valmarana aveva scorto quel sinistro lampo che accennava ad un delitto, e allora appunto aveva ricorso a tutti i suoi vezzi, a tutte le seduzioni per vieppiù invischiare la sua vittima. Allora ella aveva parlato di partenza per Londra.
      Edgardo ritornò a casa deciso di seguire il suo idolo a Londra,, e anche in capo al mondo. E già-egli si abbandonava alla foga delle sue illusioni, già gli pareva di possedere, senza rivali, tutto il suo te^ soro d'amore, quando un pensiero prosaico ma inflessibile sopraggiunse a fugare quelle larve, ridenti figlie della sua febbrile immaginazione. #
      — Seguirla.... ma come? dove trovare il denaro necessario? Allora Edgardo malediceva la sua sorte, percorreva sbuffando e a gran passi la stanza, imprecava contro il destino, e scorrendo tratto tratto colla mano sugli occhi, ferma vasi fissando il suolo quasi in cerca d' una risorsa. Ma dopo un momento di pausa, riprendevate sue smanie e gridava serrando i pugni :
      - — Ad ogni modo ella ha da esser mia.... Io oramai, non potrei » vivere disgiunto da lei.... Ho fissato di seguirla.... e la seguirò, dovessi.... dovessi....
      Qui si arrestò ad un tratto; un sinistro pensiero gli-balenò nella mente. Mosse precipitosamente su e giù per la camera come per fuggirlo; si cacciò le mani nei capelli come volesse.. strapparlo di là e gettarlo lungi da sè. Ma invano; quel.pensiero ritornava inesorabilmente e ritornava offrendo al giovane T unico modo di aver .denaro.
      — Rubare?... rubare a mio padre? No, no, giammai 1 Questo non è rubare,, gli mormorava all'orecchio il demonio tentatore; questo non è rubare; è pigliare un'anticipazione, null'altro, nuli'altro 1 Alla.fin dei conti, Edgardo, la roba di tuo padre non dev'essere tua un.giorno? A chi rubi dunque?... E allora questo demone tentatore assumeva agli occhi di Edgardo le forme affascinanti della Valmarana, e i nervi, del giovane a quella-visita sussultavano convulsi. L'infelice si dibatteva fra la passione ed il dovere. * . », ... »
      — No, no I ripeteva Edgardo; rubare?... Ma lasciarla partire senza di me! ma permettere che altri la segua, l'adori 1... Ahi no, giammai, giammai 1 Ma come seguirla? Dio.... Dio mio L. , , rLa lotta durò a lungo fra il genio del male e quello del bene ; ma la vittoria (come quasi sempre quaggiù) rimase al primo.
      - Soffocati i rimorsi, Edgardo d'altro non si occupò che di effettuare il suo progetto.* Prima però decise di tentare la generosità paterna, benché egli sapesse già che non ne avrebbe ottenuto niente. ?
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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