I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      — Di peggiori?
      — Ma sicuro! Osano stampare che la polizia ha assoldato quanto vi è di più abbietto nella città, la schiuma della canaglia insomma, perchè facciano da confidenti.... o da spie, come dicono....
      Aveva voluto il commissario ferire il vecchio delatore? Noi noi sappiamo; anche Volpone non seppe che rispondere; ad ogni modo per nascondere il suo imbarazzo, si pose a fiutare rumorosamente una larga presa di tabacco.
      Il direttore ebbe di poi dal Volpone le più precise notizie circa la casa, il giorno e l'ora. Dopo di che congedò quel prezioso confidente, ponendogli fra mano un pizzico di fiorini perchè servissero ad incoraggiarlo ad adoperarsi sempre con zelo per gii interessi di S. M. gra-ziosìssima e dell'imperiale e regio governo.
      Volpone se ne tornò a casa lietissimo dell'esito della spedizione e più che mai disposto ad avanzarsi nell'onorata carriera che aveva intrapresa a percorrere.
      Il giorno dopo Gabriele Franchi recavasi egli pure dai direttore di polizia, allo scopo di mostrargli una lettera anonima colla quale egli veniva avvisato che in quell'istessa notte la sua casa sarebbe stata visitata dai ladri. Il direttore, lette le prime righe, comprese subito trattarsi dello stesso furto svelatogli il dì prima dal Volpone. Vide che egli trovavasi dinanzi il padre del ladro; poteva con una sola parola impedire il furto, e salvar l'onore di quella famiglia, svelando il tutto a Gabriele Franchi. Pure preferì tacere e lasciar che* la cosa avesse corso, tanto gli premeva di poter smentire in modo solenne le insinuazioni del giornalismo liberale in odio alla polizia austriaca. Oltre a ciò sentiva in cuore una certa compiacenza nel poter disonorare una delle tante famiglie milanesi che egli e il governo che io pagava, avrebbero annientate, tanto era l'odio in cui erano tenute generalmente parlando ? per l'indomabile avversione costantemente e per tanti anni da esse spiegata contro il governo austriaco.
      Tacque dunque e si limitò ad assicurare il Franchi, che stesse pur tranquillo che egli avrebbe disposto il tutto a die i ladri non isfug-gissero il meritato castigo.
      A chi ci chiedesse chi fosse V autore di quella anonima, risponderemo che la Valmarana, in un colloquio appassionato avuto con Edgardo, aveva saputo con arte finissima strappargli il segreto del sua progetto. Il giovane accecato dalla passione e deciso di seguitarla a Londra ad ogni costo, le si era gettato ai piedi chiedendole grazia 6 perdono. Giulia si era mostrata commossa e vinta da questa nuora prova d'un amor violento che [sagrificava per lei fino il sentimento Mist. Vol. II. 30
     
      è


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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