I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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Oltre la gioventù* la bellezza procace, il fascino delle forme , era necessario inoltre che la nuova sirena fosse di condizione eguale all' altra, acciocché il giovane maggiormente si illudesse, e sentisse con minor forza lo scambio.
A viemeglio illuderlo, il barone pensò essere indispensabile che il nuovo idolo da proporsi al figlio, fosse una divinità da palco scenico. Oltre la singolare attrattativa che queste hanno agli occhi dell'inesperta gioventù, Edgardo vi avrebbe trovato senza accorgersene una somiglianza colla Giulia, sia nelle abitudini, come nel modo di discorrere, di sentire, affatto eccezionale, come ognun sa, pei soli componenti la gran famiglia degli artisti teatrali, i quali a forza di percorrere paesi, di vivere in società tra loro, stretti dalla comunanza e dalla solidarietà degli interessi, a poco a poco giunsero ad avere un genere di vita loro particolare; particolarità che grado a grado si trasfuse in tutti i loro atti, e diede un marchio particolare persino al loro linguaggio e ai loro abiti.
Il barone non si illudeva sulle difficoltà che avrebbe incontrato per ottenere completamente l'effettuazione del suo piano. Fra queste, scorgeva prime e la strettezza del tempo e la mancanza di una artista che unisse ai pregi del fisico, quell'aureola di celebrità che aveva reso la Valmarana sì affascinante. Ma alla prima di queste difficoltà avrebbe potuto rimediare P oro, che fa miracoli quando sia speso largamente. Parrà forse strano che Gabriele si dimostrasse sì prodigo del fatto suo; ma a chi avesse potuto ben bene penetrare nel fondo di quel cuore ingannevole e tenebroso, vi avrebbe letto che il prometter mollo costa poco o nulla; e che, quanto al mantenere la promessa, era un altro affare. Risorse non gli potevano mancare. Intanto l'essenziale era di strapparlo dalle braccia di Giulia; quando questa fosse partita senza di lui, avrebbe pensato allora al rimanente. Circa poi all'esser certo chela Valmarana sarebbe partita senza fallo, egli lo era ; aveva già in riserbo il modo di costringervela, quand' anche ella avesse ricalcitrato. Del resto pensava, ella era donna e come tale non avrebbe certamente voluto restare tranquilla spettatrice del trionfo d'una rivale.
Restava la questione della celebrità; ma persuaso, come dicemmo, consistere tutta la forza della passione nell'ardore dei sensi, pensava che con un aumento di vezzi e di bellezza si sarebbe potuto far dimenticare anche 1' attrattiva della celebrità.
Fermatosi dunque alquanto ad accarezzare questo pensiero, il barone Gabriele Franchi richiamò alla mente e passò in rivista tutte le bellezze teatrali che brillavano in allora nella città e che maggiormente sapevano intrattenere i discorsi de' vagheggini. ,Ma ebbe bel pensare ;
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (495/525)
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Edgardo Giulia Valmarana Gabriele Giulia Valmarana Gabriele Franchi
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