I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Queste ingratitudini spesso non si limitarono all' obblio, alle recri-• minazioni; ma giunsero pur troppo anche alle maledizioni, le quali si - mutarono, qualche volta anche in regolari accuse e ricorsi contro dì lei alla polizia, la quale aveva tosto mandato a domandare Y accusata chiedendole conto della sua condotta. Fortunatamente se il male è potente nelle cose di questo mondo , anche il bene vi ha la sua buona parte; e l'innocenza della Francese rimase sempre a galla. Le informazioni prese sul di lei conto, oltre al non nuocerle, le avevano cresciuta riputazione, perchè per loro mezzo , rotto il velo della modestia che velava la vita della vecchierella, erano apparsi in luce tanti tratti filantropici, tanti atti di devozione, da metterla al coperto dalle maligne insinuazioni della calunnia, e dagli assalti di quelle creature che al certo per perversità d'animo sentivano noja del peso della gratitudine e contracambiavano i benefizii con altrettanto male.
      Quando il barone Gabriele Franchi èntrò dalla Francese, costei se ne stava appunto rassettando una vesticciuola di seta per una sua protetta che doveva con quella fare i primi passi pel mondo.
      Levatasi da sedere gli strisciò un umile inchino e pregatolo col suo solito sorriso ad accomodarsi, gli chiese graziosamente a che doveva 1' onore d'una così cara visita.
      — Davvero, signor barone, dopo tanto tempo che non ho il bene di vedervi, io sono lietissima che vi ricordiate ancora di me....
      — Che volete, madama, gli affari.... le occupazioni...
      — Già capisco ! Quando in società si ha un posto come quello che voi giustamente occupate....
      ' — Insomma, mia cara, per venire alle corte, chè vi assicuro ho iltempo limitato assai, vi dirò che io sono venuto da voi per pregarvi di un favore.... già si intende che ogni fatica deve aver il suo giusto compenso.....
      — Oh! vi pare 1 Dite; signor barone, dite, in che cosa posso esservi utile?... Così parlando lo guardava sorridendo, ma fissamente per non perder atto o gesto alcuno. Il Franchi, assunta un aria confidenziale di bonomia, continuò:
      — Dovete sapere, madama che io ho un figlio....
      La Francese si inchinò.
      — È un giovinotto ben fatto, elegante....
      — Non può essere diversamente.
      — Nulla dunque di più naturale se questo mio figlio è facile ad innamorarsi....
      Un lampo balenò negli occhietti della Francese, la quale composto immediatamente il volto ad un sorrisetto di indulgenza disse:


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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