I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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I.
CAPITOLO XLVIII
Brunetta.
Una fosca sera d'inverno il campanello agli Esposti avvisava che un' altra infelice creatura, figlia di inconsiderevoli e forse di colpevoli amori, era stata recata ad accrescere il numero già considerevole de'bambini affidati alla carità cittadina.
Accorsero tosto le donne di guardia e raccolsero una bambinella che dormiva avvolta in poveri pannolini- Le imposero il nome di Brunetta a cagione del colore della di lei pelle. \Pochi giorni dopo venne dall'Ospizio affidata alla cura di due giovani sposi montanari, abitanti su quel di Varese, i quali seco la condussero al loro villaggio e, giacche Dio loro aveva negato prole, riguardarono la.trovatella come loro figliuola.
Brunetta crebbe come un fiore montanino fra tanto sorriso di cielo. I primi anni della fanciullezza ella li passò fra le libere campagne, ove se il suo spirito rimase incolto, in compenso le» sue forme vigorosamente svilupparonsi, non impastojate e compresse da stecche e da busti. Per molti anni i due sposi montanari se ^camparono discretamente, finché le stagioni si succedettero propizie agli agricoltori.
Ma venne inaspettata la moria nei vigneti, nei gelsi ; crebbero invece le tasse governative. Pareva'che l'austriaco governo presagisse di per-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (504/525)
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Esposti Brunetta Ospizio Varese Dio
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