I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      CAPITOLO XLIX
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      Catastrofi.
      Coli'onnipossente mezzo dell'oro, egli era giunto a saper che la Valmarana doveva partir il giorno dopo- Quindi timoroso che gli sfuggissero quegli ultimi preziosi momenti, egli erasi recato dalla Valmarana. Era già la sera e il barone con sua sorpresa e dispetto seppe che essa non era in casa. Tornò più volte e sempre n'ebbe l'istessa risposta. Infine gli venne detto che la signora non sarebbe rientrata che ben tardi.
      Sconcertato il Franchi tentò conoscere ove ella fosse andata; ma non gli venne fatto di saperlo. Egli per altro non si diede per vinto. Pazientò, rifece più volte la strada; infine gli venne detto essere giunta allora allora. Il barone disse il suo nome e si fece annunziare.
      Air udir quel nome abbonito, Giulia senti rimescolarsi il sangue; tutto il suo passato colle sue miserie, co' suoi dolori le si schierò dinanzi. Ma sottentrò ben tosto il pensiero della vendetta, della vendetta oramai vicina a scoppiare, e che il Franchi colla insperata sua presenza avrebbe resa ancor più terribile.
      Ricompostasi, attese il barone, che inchinatala con certa sprezzatura disinvolta, entrò bentosto in argomento. Ma l'animo di Giulia, benché avvezza alla dissimulazione, era troppo teso per più oltre resistere. Ella gli impose silenzio collo sguardo fulminante e rizzatasi con voce ter* ribile gettò la maschera, e gli si mostrò quel che eli'era.
      Quando gli ebbe schierato davanti gli occhi un rapido o sinistro


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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