I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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illumina improvvisamente e si riempie di guardie di polizia, al tempo stesso che si bussa air uscio.
— Oh mio Dio 1 mio Dio ! siamo scoperti, mormora Edgardo.
— Bella novità, gli risponde il Legnajuolo con un freddo sorriso.
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Se la polizia è qui lo dovete a me, signor Edgardo Franchi....
— Che dici? miserabile....
— Che siete in mia mano ! Che finalmente il sospirato dì della vendetta è giunto.... Voi e la vostra famiglia ora siete disonorati per
* isempre....- ^
. Edgardo lo guardò stupidamente.... La situazione era ' disperata. Gli agenti della polizia, veduto inutile il picchiare, stavano già forzando la porta. Non v'era speranza alcuna di scampo. Francesco vide esser giunto il momento supremo e risolse morire, ma morire vendicato. Anche ad Edgardo balenò lo stesso sinistro pensiero; morire. Il Legnajuolo cavò di tasca una pistola.
— Cedila a me.... gli disse Edgardo con voce affannata; cedila a me.... Io voglio.... io devo morire....
A queste parole successe un momento di esitazione.
— La morte, proseguiva Edgardo, mille «volte la morte, ma non il disonore.... —
— Allora vivrete! esclamò il Legnajuolo; addio mia povera Maria.... e appoggiatasi la bocca della pistola alle tempie, si fece saltar le cervella.
In questa, ecco rovinar l'uscio, e precipitare nefla camera il barone.... Egli si arrestò inorridito.... Dinanzi a lui vide suo figlio, quasi pazzo per la disperazione e che stringeva freneticamente fra mano la pistola ancora fumante.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (512/525)
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