I misteri di Milano di Alessandro Sauli
CONCLUSIONEH
Lasciammo il Marinelli al punto in cui associatosi ai ladri della Compagnia delle Indie , ottenne, mediante gravosissimo contratto, da essi i mezzi d'impadronirsi del certificato della marchesa Fabiani, ora posseduto da Paolo Fabiani; certificato che il Marinelli, riguardò giustamente come un attestato della sua nascita.
Dal dissesto finanziario in cui trovasi il Marinelli si capisce agevol-volmente quanto prezzo egli metta al possesso di quell'attestato. La marchesa, vecchia e acciaccosa, temeva.più dell'inferno lo scandalo; ora con quel documento in mano, il bastardo poteva presentarsi innanzi a sua madre e influire più che non si crede sul di lei testamento.
La Compagnia delle Indie che, come fu narrato, era una vasta e intricata associazione di ladri, e della quale la Compagnia del Lampione era una ramificazione, tramise tosto i suoi ordini a Mangiamicche, il capitano dei Lampionai. Mangiamicche allora si concertò coi suoi, col Gancio, il Guercio, e cogli altri, e a notte fatta, si portò in contrada della Spiga al palazzo del conte; il portinajo complice e traditore, che come fu detto li denunziò (preventivamente, aprì il portone ai Lampionai. Essi attraversarono al buio il cortile, e salendo uno sulle spalle dell' altro — Mangiamicche ultimo — diedero la scalata al primo piano.
Fu detto in uno dei precedenti capitoli che il Fabiani ricevette la sgradita visita d'un commissario di polizia, il quale gli chiese il permesso di poter far la posta ai ladri nel suo appartamento; e il lettore
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (515/525)
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