I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Allora il Fabiani risolse di approfittarsi di questa associazione mutandone lo scopo/Disse che la compagnia del Lampione invece di essere un' abbietta accozzaglia di ladri si sarebbe trasformata per le sue cure in una società politica popolare, la quale, mercè l'origine comune e il contatto colle infime classi, si sarebbe adoperata perchè, in queste ultime, si insinuassero i principii di onestà, di lavoro e di amor patrio. I Lampionai diverrebbero gli agenti delle società che tenevano vivo nel cuore del popolo il desiderio dell'indipendenza e l'odio contro lo straniero. Invece di essere i corrompitori del popolo, ne sarebbero gli educatori e le guide, e aiuterebbero a preparare il rivolgimento nazionale del 1859. Mangiamicche rimase sedotto di questo progetto; la sua febbrile attività avrebbe per l'avvenire uno scopo santo. Egli promise di trar dalla sua tutti quelli fra i Lampionai che la miseria aveva costretti all'accidia e l'accidia al vizio, e il vizio al detitto. Il Fabiani1 promise di assicurare ad essi mezzi di sussistenza e lavoro. Egli abbisognava di uomini risoluti e fidati per corrispondere coi patriotti delle Provincie libere. Egli si offrì capo di una nuova specie di polizia della libertà, la quale controminò l'austriaca.
      Prima di accommiatarsi dal conte, Mangiamicche si mise con lui di accordo sulla relazione da fare ai capi della Compagnia delle Indie che lo avrebbero di sicuro interrogate sull'esito della spedizione fallita; e si convenne che Mangiamicche avrebbe risposto che, introdottosi senza ostacoli nello studio del conte, e forzata la serratura dello scrigno, vi aveva rinvenuta la carta desiderata da Ettore Marinelli (il conte gliela mostrò); un plico gelosamente custodito in una cassettina intarsiata, un po' ingiallita dal tempo, un po' logora, e macchiata di alcuni spruzz come di sangue. Ma che era stalo sorpreso sui più bello dal conte
      %Mche gli faceva la posta ; e che il Fabiani, strappatagli di mano la carta, e accennandogli l'uscita, si era contentato di dirgli con glaciale sarcasmo: — Chi ti manda, cerchi un più destro furfante: venga egli stesso: lo aspetto.
      Il capitano dei Lampionai prese al volo l'imbeccata del conte; e fece e disse tale e quale. Per aver più credenza, il mariuolo mostrò un suggello d'oro colle armi e le iniziali del conte — solo oggetto di prezzo trovato (egli diceva) nello studio, e intascato da lui prima che il Fabiani lo sorprendesse.
      Mangiamicche venne creduto alla cieca dai capi, che ne riferirono al Marinelli, il quale, ridotto all'estremo, si diede corpo ed anima alla Compagnie delle Indie, macchinando di fare il colpo da solo.
      Continuando a raccogliere le sparse .fila del racconto per chiuderlo, rammentiamo al lettore Miranda Beaufry che lasciammo da lungo


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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