Storia di Milano di Pietro Verri
4(3 STORIA DI MILANOQuando ho detto che la distruzione di Uraja sotto Vitige nel 539 fu uno annientamento di Milano, dal quale per cinque interi secoli non potè risorgere, non intendo perciò di asserire che non vi rimanessero più abitatori nel luogo della città, e che il suolo ne restasse deserto : dico .annientata la città cospicua, e rimasto al luogo di essa un ammasso di rovine con alcune chiese e alcune case abitate da un piccolo numero di poveri uomini mal sicuri; perchè le mura della città atterrate lasciavano libero ingresso ad ogni invasore. Alcuni rari abitatori erano dopo quest'eccidio sparsi sulla campagna; poco in vigore era la coltura delle terre per mancanza di uomini ; in somma non restava di grande che la memoria e la dignità del Metropolitano, la quale non rovinò colla città, come per più secoli si sostenne il decoro del Patriarca d'Aquileja dopo distrutta Aquileja.
Il conte Giulini ci assicura in più luoghi che prima del mille la maggior parte de' nobili abitava nelle terre (1), e l'asserzione di un autore tanto esatto, fedele e ingenuo, è maggiore di ogni eccezione; egli non l'ha fatta se non dopo di avere esaminata con attenzione e giudizio una sterminata mole di carte antiche. Il peso dell' autorità di questo erudito autore cresce se si rifletta ch'egli ha procurato quanto mai era possibile di dar risalto alla storia nostra, e far comparire Milano sempre considerata; il che ha eseguito quanto gli è stato fattibile salva la verità. Nelle diete che pure era costretto a dire ch'eransi tenute in Pavia, egli aggiunge: naturalmente vi avrà prese-àuto il nostro Arcivescovo; m'immagino che la incoronazione V avrà fatta l'Arcivescovo di Mila-
(1) Giulini, tomo I, pag. 228; tomo II, pag. 583.
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (64/609)
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