Storia di Milano di Pietro Verri
CAPO SECONDOlocando una abitazione sopra dell'altra a molti piani: ma questo non era il modo certamente di fabbricare in quei secoli. Le memorie di quei tempi ci fanno anzi conoscere che in Milano erano poche e degne di osservazione le case che avessero piano superiore; comunemente un pianterreno e il tetto formavano una casa , e quelle poche le quali avevano un piano al disopra chiamavansi so-ìariate, e venivano così contraddistinte dalle case comuni (i), ed erano rare tanto, che abbiamo la chièsa di Sant'Ambrogio in Solanolo; che così fu chiamata perchè ivi si trovava una piccola casa con camere superiori (2). Da tutto ciò chiaramente si vede che poca e miserabile popolazione rimaneva nella distrutta città prima del secolo unde-cimo; della quale scarsezza di abitatori ne fa menzione Io storico nostro Landolfo il vecchio, il quale nel secolo undecimo scriveva che si era perduta in Milano ogni forma di buon governo oh nimiam hominum raritatem (3). Della povertà poi di Milano in quei tempi tutto quello che ce ne rimane, ne dà indizio. Alcune poche vie deità città chiamavansi carrobj, perchè non tutte erano larghe abbastanza per il passaggio de' carri (4). Le piazzette della città si lasciavano a prato, e servivano di pascolo alle bestie, d'onde nacque il nome milanese di pascue (5); e ben poche case erano di mattoni, ma anzi le muraglie erano formate con una grata di legno intonacata di creta e di paglia; il tetto era o di legno, ovvero di paglia. Siccome la pianura allora era coperta di boschi singolarmente
(1) Il conte Giulini, ionio I, pag. 388. (2) Dello, ionio II, pag. 361. (3) Landulph. Senior, lib. Il, cap. 26. (4) H conle Giulini, Ionio II, pag. 322. (5) Dello, Ionio V, pag. 442.
Verri, Sior. Mil. T. I
4
| |
Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
|
Pagina (67/609)
|
Milano Sant'Ambrogio Solanolo Landolfo Milano Milano Giulini Landulph Giulini Ionio II Ionio V Sior Mil
|