Storia di Milano di Pietro Verri
(3oCAPO TERZO
Principi del risorgimento di Milano
nel secolo decimo.
Da Carlo Magno sino a Carlo il Grosso la dignità imperiale elettiva erasi mantenuta come per successione in una stessa famiglia, e la dieta tenutasi in Germania 1' anno 887 deponendo Carlo il Grosso, pretese d'innalzare all'Impero Arnolfo di lui nipote, e perciò discendente da Carlo Magno. Ma gf Italiani, senza il concorso de' quali s'era fatta la elezione, ricusarono di riconoscerla per valida. Il Papa, il quale solo poteva conferire la dignità imperiale colla incoronazione, come in que' tempi credevasi, cominciò a far uso di tal opinione per far cadere questo titolo sopra di un principe che, da lui riconoscendolo, fosse altresì meno da temersi ; onde l'autorità del Romano Pontefice sempre più vivesse sicura, anzi a maggiore ampiezza si estendesse. L'Arcivescovo di Milano doveva avere la stessa mira, dacché aveva già assaporato il piacere di comandare nella sua città. Un principe debole era per essi preferibile, posto che le circostanze esigevano che uno ve ne fosse. Pareva dunque che gl'interessi d'entrambi fossero d' accordo ; se non che per l'Arcivescovo di Milano la potenza d'un superiore ecclesiastico stabilito in Roma era più da temersi che quella d'un laico assente per lo più ed occupato negli affari dei regni oltramontani; e perciò la condotta degli Arcivescovi poche volte s'accordava con quella de' Papi, anzi bene spesso la attraversava. Gl'Italiani elessero un nuovo re d'Italia, e fu Berengario duca del Friuli, l'anno 888; e Anselmo
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (78/609)
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