Storia di Milano di Pietro Verri

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      n 2 STOIllA DI MILANO
      propria, hoc est Teutonica, suos ita convenit. Si Italicnses omnes uno uti tantum modo calcari, in* formasque non fecero equas cahalittare non sunt Burchardus. Fortitudinem siquidem muri liujus, seu altitudinem niliili pendo ; jactu quippe lanceae meae adversarios de muro mortuos praecipitabo. Veramente così non parlò Cesare alla cena, nò Augusto alla vista del simulacro di Bruto. L' orgoglio de'popoli rozzi è feroce e muscolare; T orgoglio de1 popoli colti nobilmente grandeggia colla virtù. Lo stolido Burcardo fu troppo punito, eia vendetta non fu nobile, ne generosa. L'Arcivescovo forse non vi ebbe altra parte, se non coli'averne resa informata Ermengarda. Ma Burcardo non doveva simulatamente chiedere soccorso da un popolo che altamente disprezzava, ne cercare l'assistenza degli Italiani, affine di ridurli poi ad una vituperosa depressione : il progetto non era ne generoso, nò eseguito nobilmente. Le anime che non sono volgari, considerano che la terra è la patria a tutti comune; che gli uomini formano una famiglia che diradatamele l'abita; che l'essere domiciliati qualche grado più al polo, ovveroall'equatore, non costituisce una diversità nella specie; che la fortuna, la gloria, la felicità passano da un popolo all'altro col girare de'secoli, e suc-cedonvi la servitù, l'avvilimento e la miseria; e che niente è più meschino quanto l'odio nazionale, e niente più ingiusto quanto il rimproverare altrui d'essere nati ove lo furono, e niente più inutile e incauto quanto il mostrare disprezzo verso di una nazione, la quale se un tempo sia stata gloriosa e resti sensibile, sarà sempre sconsigliato partito l'offenderla. I Romani non vollero lasciare queste tracce; essi camminarono per altro sentiero, e si resero padroni della terra.


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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1824 pagine 585

   

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