Storia di Milano di Pietro Verri
86 STORIA DI MILANOcerimonia divennero condizioni pretese essenziali alla costituzione di un sovrano. Quindi nacque la potenza dell' arcivescovo di Milano, il quale gettandosi ora d'un partito ed ora dall'altro, riceveva doni continui di terre, e accresceva la opinione, vera ed unica base del poter politico; e giunse ad essere creduto il solo che colla incoronazione potesse creare un legittimo re d'Italia. Come poi i re d'Italia potessero donare poderi e terre così frequentemente all'arcivescovo, e ad altre chiese e persone; essi, che per lo più da paese estero erano recentemente chiamati a regnare; come fossero in potere dei re questi campi e queste terre, onde ne facessero un dono della loro proprietà ai privati, non è facile lo spiegarlo, a meno che non si creda, siccome a me pare credibile, che la successione fiscale alle eredità vacanti fosse allora incomparabilmente più frequente che non è ai dì nostri; per la ragione che non essendovi cognomi delle famiglie, e pochi essendo coloro che sapessero scrivere, sì tosto che un uomo non aveva figli o fratelli o nipoti, facilmente non si conosceva più nessun parente a cui dovesse passare l'eredità; e quindi cadeva come un fondo vacante nelle mani del. re. Questa potenza poi, che s'andava ingrandendo nell'arcivescovo, cagionò un inconveniente, e fu che i sovrani, laddove lasciavano in origine la libertà dell' elezione al clero a norma de' sacri canoni e della tradizione, non consentirono più che una dignità divenuta pericolosa al loro regno cadesse indifferentemente sopra ^chiunque; ma anzi ora con modi indiretti ed ora coli'aperto comando costrinsero a riconoscere per arcivescovo colui dal quale speravano di temer meno in avvenire, e che riconoscendo dal re la dignità, a lui fosse anco più li-
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Milano Italia Italia
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