Storia di Milano di Pietro Verri
CAPO QUARTO 97
negotiis intervenientibus, aut perlurbantibus essesolitus fiiit.....Et ab ipso admirabili Monarcha
magna susceptus honorijicentia, satis episcopaliter conversatus est. L'ambasciata doveva essere pomposa. Era un Augusto che la spediva ad un Augusto per una inchiesta solenne di nozze. Si vede clie il lusso allora era nelle pellicce. Fra gli ornamenti vescovili ancora non eravi la mitra; e l'arcivescovo andava abitualmente vestito co' suoi paramenti, come appunto continuano a praticare i sommi Pontefici colla stola, che non depongono mai. Fu consegnata all'Arcivescovo la sposa; ma giunto egli a Bari nel iooa-colla principessa, in- 100* tese la morte seguita poco prima di Ottone III ; per cui Elena rimase vedova prima di conoscere
10 sposo. A quest'ambasciata, sostenuta dal nostro arcivescovo Arnolfo, siamo debitori del famoso serpente di bronzo che tuttavia resta collocato sopra di una colonna in Sant' Ambrogio. Non č cosa nuova ne' monarchi di premiare e ricompensare con donativi, il valore de' quali non pregiudichi l'erario. Il serpente di bronzo fu donato dal tesoro di Costantinopoli, facendo credere al buon Arcivescovo che fosse il medesimo che Mosč innalzņ nel deserto ; e con questa bella antichitą fu rimeritato della enorme spesa che fece.
Morto appena Ottone III 7 frettolosamente si radunarono in Pavia alcuni signori italiani, e ventiquattro giorni dopo la di lui morte proclamarono re d'Italia Arduino marchese d'Ivrea; e tosto venne incoronato nella chiesa di San Michele in Pavia. L'Arcivescovo era assente per l'ambasciata, e quando ritornossene a Milano, portossegli incontro
11 nuovo Re, e fece di tutto per renderselo amico (1).
(1) Il conio Giulini, ionio III, pag.
Verri. Slor. Mil. T. L 7
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Societą Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (115/609)
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