Storia di Milano di Pietro Verri
C-APO QUARTO 99
chiama questa costumanza concubinato, e i sacerdoti ammogliati concnbitiarj: io credo che sia più conveniente voce quella di matrimonio e di ammogliati ; perchè nel nostro linguaggio comune le prime parole significano una unione conosciuta illegittima da quei medesimi che la contraggono; e le unioni credute legittime chiamatisi matrimoni anche fra gli Ebrei e fra i Pagani. Livia viene chiamata moglie di Augusto; Ottavia, moglie di Nerone; Domitilla, moglie di Vespasiano; e così diciamo di ogni unione d' uomo con donna, creduta e sostenuta e dai contraenti, e nella opinione della loro città per legittima. Il celibato, a cui la Chiesa ha sublimato i ministri dell' altare, allora non era così generalmente osservato. I sacerdoti milanesi, come nel rito, così anche rispetto al celibato si accostavano alla disciplina della Chiesa Greca. Disputarono, come vedremo, per conservare questa facoltà di ritenere la moglie. Dico ritenere ; poiché il rito non permetteva ad alcun sacerdote di ammogliarsi, e continuare nell'ufficio sacerdotale; ma unicamente concedeva agli ammogliati d'essere ordinati sacerdoti , e continuare a vivere colle loro legittime mogli; e perciò credo che sia un dovere di non macchiarli colf odioso nome di concubi-narj ; non già perchè io preferisca l'antica alla vigente disciplina, ma perchè l'imparzialità della storia mi determina a così fare. Questo concilio ebbe alla testa il sommo pontefice Benedetto Vili, che vi è sottoscritto, e dopo lui vi è immediatamente 1' arcivescovo Ariberto, sanctae Mediolanensis Ecclesiae Archiepiscopus; così egli si qualificò , nè gli altri vescovi chiamarono Santa la loro Chiesa. Ma l'Arcivescovo non si prese molta
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (117/609)
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Ebrei Pagani Augusto Ottavia Nerone Domitilla Vespasiano Chiesa Chiesa Greca Benedetto Vili Ariberto Mediolanensis Ecclesiae Archiepiscopus Santa Chiesa Arcivescovo Dico
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