Storia di Milano di Pietro Verri
capo quarto 1 19
ì danni secondo la stima che ne venisse fatta. Il sistema fu introdotto dall'imperatore Ottone. Sappiamo che il tributo s'impone per supplire ai mezzi della difesa dello Stato. E strano il sistema che il sovrano confidi al pubblicano medesimo la cura della difesa : ma la sovranità elettiva d' un monarca per lo più lontano, in tempi ne' quali non si tenevano milizie stabilmente assoldate, poteva renderne il progetto spediente. Dovevano temersi le scorrerie degli Ungheri, e da essi forse avevano anche imparato i vicini a depredare. Non era sicuro il contadino di raccogliere e conservare la messe del suo campo. I Pavesi, Lodigiani, Novaresi e i Comaschi venivano furtivamente a predare i Milanesi; e questi altrettanto facevano fuori de' confini. Non v' era giudice che avesse una giurisdizione estesa per punire il delitto commesso da un uomo che abitava fuori del contado. Perciò ogni distretto doveva essere custodito, e questa custodia era confidata all'arcivescovo, personaggio il più facoltoso e autorevole della città; ma non però l'arbitro di essa, poiché v'erano i messi ed i giudici regi che potevano e dovevano condannare l'arcivescovo al rifacimento, tosto che per negligenza di lui gli estranei avessero portato danno a un Milanese. L'autorità dei conti, che in origine comandavano la città in nome del sovrano, si andava indebolendo ogni anno. La potenza dell'arcivescovo non era adunque illimitata; anzi avendo preteso i fratelli dell'arcivescovo Landolfo prae solito civitatis abuti dominio (i), venne scacciato per questa insolita pretensione l'Arcivescovo dalla città, la quale: tempore Otto-nis Imperatoris Primi Bonizo____ virtute ab Im-
(t) Yrnulph. cap. 10
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (137/609)
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Ottone Stato Ungheri Pavesi Lodigiani Novaresi Comaschi Milanesi Milanese Landolfo Arcivescovo Otto-nis Imperatoris Primi Bonizo Yrnulph
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