Storia di Milano di Pietro Verri
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CAPO QUINTODissensioni civili pel cambiamento della disciplina ecclesiastica dopo la metà del secolo ix.
La rivoluzione di cui sono per trattare in questo capo, ha cagionato più di trenta anni di fazioni nella nostra città. Stragi, incendj, odj, scandali ? risse5 questa è la scena che ci si apre davanti. Vorrei cancellare dalla storia la memoria di que' tristi avvenimenti \ ina essi influirono sopra i posteriori, e furono troppo lunghi ed importanti. Costretto a riferirli, io lo farò più colle parole altrui, che colle mie. La libertà ecclesiastica era stata depressa all'estremo dall'imperatore Enrico II, come già accennai. Il pontificato istesso eli Roma già da una serie di anni era abbassato all'ultimo segno- Romano, console, duca e senatore di Roma, a forza di denaro si era fatto eleggere sommo pontefice col nome di Giovanni XIX nel 1024. Teofilato di lui nipote, fanciullo ancora e appena cherico, a forza pure di danaro speso da' suoi parenti gli succedette col nome di Benedetto IX. La vita libertina, le rapine, le crudeltà che esercitava, indussero i Romani a scacciarlo. L'imperatore Corrado colle sue armi lo collocò di nuovo sulla sua sede; ivi però, circondato dalla detestazione pubblica ben meritata, vendette il sommo pontificato a prezzo d'oro all'arciprete Giovanni Graziano, che fu Gregorio VI. L'imperatore Enrico II, successor di Corrado, volle che Gregorio VI fosse deposto in un concilio a Sutri. Poi costrinse i Romani a riconoscere per sommo pontefice Svidger vescovo di Bamberga, eli' egli aveva dalla Germania condotto
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (142/609)
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